Omicidio D’Antona; Cassazione conferma sentenza Corte d’appello


Roma, 18 feb. (Apcom)
– Si è chiuso con la conferma delle
condanne nei confronti di tre esponenti delle Nuove Br il secondo
“troncone” del processo per l’omicidio di Massimo D’Antona, il
consulente del ministero del lavoro ucciso a Roma il 20 maggio
1999. I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno
confermato la sentenza del 2008 della Corte d’appello di Roma che
aveva condannato Federica Saraceni a 21 anni e 6 mesi, Diana
Blefari Melazzi a 7 anni e 6 mesi per banda armata e Paolo
Broccatelli a 9 anni per rapina e banda armata.

In seguito alla sentenza emessa oggi Federica Saraceni, che
durante il processo di merito era stata scarcerata perché in
primo grado era stata assolta dall’omicidio e condannata soltanto
per banda armata a 4 anni e 6 mesi, dovrà tormare in carcere. Nel
corso dell’udienza il pg Vittorio Martusciello aveva chiesto la
conferma della condanna per Saraceni e Blefari Melazzi e un nuovo
processo per Paolo Broccatelli. Nei confronti di Broccatelli
infatti aveva presentato ricorso il pg della Corte d’appello che
ne chiedeva la condanna anche per omicidio. Per il delitto
D’Antona stanno già scontando la pena dell’ergastolo Nadia
Desdemona Lioce, ritenuta a capo della “colonna” delle Nuove Br
che organizzarono l’attentato, Marco Mezzasalma e Roberto
Morandi. Condanna definitiva anche per Laura Proietti (20 anni) e
la pentita Cinzia Banelli (12 anni).

Roo

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