Savoia; Amedeo: Mio nipote nuovo principe di Piemonte.E’ polemica


Roma, 11 mar. (Apcom)
– E’ bagarre nella real casa Savoia. A
contrapporre di nuovo i due rami della famiglia, quello di Amedeo
e quello di Emanuele Filiberto, è il piccolo Umberto, nato appena
4 giorni fa. Al neonato il duca Amedeo ha infatti deciso di
attribuire il titolo di principe di Piemonte. La notizia è stata
annunciata con grande enfasi dall’Unione dei monarchici italiani,
che “si uniscono alla gioia dei principi Aimone e Olga per la
nascita del loro primogenito, il principe Umberto di Savoia, che
porta il nome e il titolo del nostro ultimo re Umberto II. Il
nostro plauso – scrive l’organizzazione – a sua altezza reale il
principe Amedeo di Savoia, padre di Aimone, per aver conferito al
neonato il titolo di principe di Piemonte, che è stato portato
sempre con grande dignità sin dall`era medievale da decine di
conti, di duchi e di sovrani sabaudi, fino all`era moderna”.

Il fatto è che a possedere il titolo di principe di Piemonte è
già Emanuele Filiberto. Questo riconoscimento, all’interno di
casa Savoia, è quello che viene attribuito all’erede al trono. La
mossa non è piaciuta affatto al ramo della famiglia di Emanuele
Filiberto, che contesta la legittimità della dichiarazione. “E’
una forzatura”, sottolinea il portavoce di Casa Savoia, Filippo
Bruno di Tornaforte. “Da un punto di vista tecnico araldico non
può farlo, perché i titoli nobiliari possono essere conferiti
solo dal re nella pienezza dei poteri”. Vale a dire dal re quando
regna. E adesso come adesso non c’è un re e soprattutto non c’è
un regno. “Altrimenti Vittorio Emanuele avrebbe potuto attribuire
decine di titoli nobiliari per sostenere le casse del casato.
Invece gli ultimi titoli sono stati distribuiti da re Umberto II”.

“Emanuele Filiberto – continua Tornaforte – tiene molto al
titolo di principe di Piemonte e sono diverse le organizzazioni
di beneficenza a lui intitolate. Amedeo ha fatto questa mossa per
affermare la sua supremazia nella famiglia, ma è triste che lo
faccia con un bambino”. A sostegno del duca Amedeo si è schierato
Aldo Mola, presidente della Consulta dei senatori del regno,
difendendo la legittimità della attribuzione del titolo al
piccolo Umberto. “Mola è uno storico anche piuttosto bravo”,

/> ribatte Tornaforte, “ma che ha il dente avvelenato contro la casa
reale. E’ uscito dalla Consulta dei senatori del regno per
morosità nel 2002, dopodichè ha fondato una propria associazione,
con lo stesso nome, per confondere le acque. Ma la sua
associazione non ha titolo a esprimersi sui titoli nobiliari.
Tant’è che Emanuele Filiberto è presidente onorario della vera
Consulta. Insomma – aggiunge – questa operazione di Amedeo è
approssimativa e poco sostenibile, nell’ambiente la definiscono
tutti la pulcinellata della settimana. Nè il Corpo della nobiltà
italiana, né il collegio araldico daranno avallo a una cosa di
questo genere. Sicuramente il piccolo Umberto – conclude – non
entrerà mai col titolo di principe di Piemonte nel libro d’oro”,
il testo su cui vengono registrati i nobili italiani.

Dpn

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