«Bivaccano in piazza e li sanzioniamo. Rispondono cantando “Guenzani, torna”»

Cassani e un problema noto: «Ma il sagrato è proprietà privata e non possiamo intervenire»

«Il problema è noto e stiamo intervenendo in modo costante: nel corso della settimana gli agenti del comando di polizia locale sono intervenuti almeno in quattro occasioni per controllare queste persone. Molte sono state sanzionate». Davanti agli occhi di parecchi testimoni che hanno sentito partire il coretto “Guenzani torna, Guenzani torna” dal gruppo di ubriachi sorpresi a bivaccare davanti alla Basilica di Gallarate.

È il sindaco a spiegare: «I Daspo possono essere applicati soltanto nella zona delle stazioni. Qui i vigili sanzionano ma ci rendiamo conto che la misura è debole. La maggior parte di queste persone è nulla tenente e non paga. Non hanno niente e non hanno quindi niente da perdere» dice il primo cittadino. «Quanto accaduto sabato, con l’aggressione al giovane sacrestano è preoccupante: sino ad oggi non c’erano mai stati episodi violenti – spiega ancora Cassani – era una situazione di degrado, con bivacchi di persone ubriache in centro, che barcollano, vomitano, chiedono l’elemosina. Adesso si tratta anche di ordine pubblico. Per cercare di allontanarli abbiamo fatto togliere molte delle panchine dove sostano per tutto il giorno. E sono stati intensificati gli interventi della polizia locale». E il gruppo «si è spostato sul sagrato della chiesa – continua il sindaco – lì è proprietà privata non possiamo intervenire».

Il Comune ha avuto contatti anche con la parrocchia: «Abbiamo suggerito di spostare la mensa dei poveri che è accanto alla basilica in un luogo più semplice da gestire e da controllare – spiega Cassani – non c’è stata replica. La circostanza rafforza inevitabilmente la presenza di queste persone nella piazza principale della città. Certo è chiaro che la missione della Chiesa deve essere quella di aiutare tutti, di sostenere chi è in difficoltà. Quanto accaduto amareggia soprattutto per questo: prendere a pugni chi ti sostiene mi sembra un comportamento assurdo. Giusto che la parrocchia aiuti il prossimo in difficoltà, ma come dice un vecchio detto “ad esser troppo buoni…”». In ogni caso, rimarca il sindaco, «noi siamo a disposizione. Qualora il parrocco dovesse avere dei problemi, i vigili sono pronti ad intervenire».