Il Sacro Monte è un gioiello ma nessuno riesce a trovarlo

VARESE «Cartello abusivo» colpisce ancora. Sono spuntati in via Magenta nuovi segnali fai-da-te con le indicazioni stradali per arrivare al Sacro Monte che Manuele Mariani, il giovane varesino che per vocazione controlla ogni centimetro stradale della città, rivendica a pieno titolo tra le proprie installazioni.
Tutte abusive naturalmente, ma sarebbe stato difficile risolvere la questione in altro modo. «È dal 2005 che mando lettere e faccio domande agli amministratori ma nessuno ha mai fatto niente – spiega Mariani – Così, l’anno scorso, stanco di far presente di continuo la questione, ho imboccato una strada diversa per sopperire alle mancanze del Comune».

A fine marzo 2008 erano comparse le prime indicazioni fatte in casa, tutte concentrate nel centro di Varese. «Allora una risposta c’era stata: l’assessore ai lavori pubblici aveva detto che di cartelli per il Sacro Monte ce n’erano in giro tantissimi ma che avrebbe verificato e, in caso di mancanza, li avrebbe fatti mettere ai principali ingressi della città. Sfido chiunque a trovarli, anche oggi che sono passati nove mesi e che i mondiali di ciclismo si sono svolti e conclusi».

Sull’importanza da attribuire alla segnaletica per il borgo sacro le opinioni possono divergere ma su un dato di fatto non c’è molto da dibattere: ad oggi, 29 gennaio 2009, le uniche indicazioni che dal centro possono condurre fino al Sacro Monte sono quelle che danno i passanti a chi accosta la macchina, oppure quelle “artigianali”, se così si può dire, appiccicate in giro da Manuele Mariani.

«Ho messo un cartello in via Magenta perché in centro non ce ne sono, e se un assessore mi risponde che Varese ne è piena dimostra di non conoscere la città che amministra. È vero che ce ne sono uno a Masnago, dove però si è già quasi a Sant’Ambrogio, e uno a Casbeno, ma non per forza uno deve passare da Casbeno; anzi, il 90% dei visitatori arrivano dall’autostrada, cioè da via Magenta».
Secca la risposta dell’assessore ai lavori pubblici Gladiseo Zagatto, occupato a fronteggiare ben altre necessità viabilistiche. «Arriva la bella stagione, dobbiamo fare tantissimi lavori tra cui la riparazione delle buche che è di primaria importanza, e non abbiamo più soldi per farli». Non che i soldi non ci siano, come spiega l’assessore, ma il patto di stabilità impone di tirare il freno a mano sulle uscite e dunque in primo luogo sulle opere. «Per il momento non ho avuto indicazioni di poterlo sforare in attesa di ulteriori confronti tra il governo e l’Anci, quindi andremo avanti così, con l’ufficio tecnico che rischia di restare bloccato. In una città ci sono delle priorità, quella dei cartelli non è la mia».
Francesca Manfredi

s.bartolini

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