«La Fiera del Disco è unica nel suo genere. E quest’anno celebriamo il trionfo del vinile»

L’11 e 12 novembre, all’Atahotel di via Albani, la 36a edizione. Maffioli: «Qui c’è ottima cultura musicale»

La Fiera del Disco di Varese diventa maggiorenne: 18 anni di grande musica per appassionati e neofiti. Quella che il centro congressi dell’Atahotel di via Albani ospiterà l’11 e il 12 novembre è la 36a edizione dell’evento che si svolge 2 volte all’anno (aprile e novembre) da 18 anni a questa parte grazie a Azrael Associazione Culturale con il patrocinio del Comune di Varese.

«Varese è unica nel suo genere – spiega , organizzatore della kermesse – in tutta la zona, Piemonte compreso, non c’è nulla di simile. Gli appuntamenti di Varese richiamano sempre un grande pubblico. La città è in posizione strategica, gli espositori sono tutti di altissima qualità. Capaci di richiamare visitatori dal Piemonte e dalla vicina Svizzera».

Quest’anno si celebra a tutti gli effetti il trionfo del vinile: «Un ritorno in grande stile dopo la crisi fortissima del cd – continua Maffioli – non c’è niente del resto come il vinile e i rockettari sanno di cosa sto parlando. Altro che suono liquido, il rock si ascolta soltanto su vinile».

La Fiera del Disco è ormai diventata un appuntamento imperdibile nel Nord Italia per tutti gli appassionati e i collezionisti di dischi in vinile e di altri supporti audio e video, che avranno così la possibilità di girare e curiosare tra gli stand a caccia di vinili, cd, dvd e materiale raro dagli anni 50 ad oggi. Saranno come sempre presenti gli stand di due tra le più importanti riviste musicali italiane, Jamboree (anni 50/60) e Late For The Sky (anni 70/80). Sarà inoltre presente per la prima volta il pittore “rock” di Modena, autore della locandina della manifestazione e il più importante in Italia nel rappresentare con le sue tele la storia e i miti della musica rock dagli anni 50 ad oggi: saranno in esposizione e in vendita dipinti, magneti, calendari e poster.

Varese, si diceva, è speciale. «Il pubblico è variegato – racconta Maffioli – ci sono gli appassionati, i collezionisti ma anche i neofiti. E parecchi ragazzi giovani che, grazie ai genitori e ai nonni, il vinile hanno imparato a conoscerlo. Oggi riuscire ad avere un piatto non è più un’impresa titanica. Si trovano ottimi piatti vintage a prezzi accessibili. E i ragazzi hanno quindi la possibilità di incontrare questo modo di ascoltare musica. Certo non è mordi e fuggi. Non è da auricolare, ma la pienezza del suono è unica».

Le case discografiche l’hanno capito e sono molte le ristampe in vinile a prezzi accessibili, 25 o 30 euro nei casi più costosi, arrivate sul mercato. «Alla Fiera del Disco c’è la possibilità di trovare gli originali a prezzi più bassi rispetto alle ristampe – dice Maffioli – è il grosso vantaggio dell’usato».

Varese ha sempre risposto: «Ha dei ritmi meno compulsivi. L’afflusso è costante – conclude Maffioli – si vede che c’è interesse vero. C’è un’ottima cultura musicale. Ci sono gli appassionati, i collezionisti ma soprattutto c’è la curiosità. È il grande dono della musica: cambiare il mondo o cambiare il mondo di qualcuno al primo ascolto».