L’Obama di Viggiù ha la pelle nerae il cuore verde come la Padania

VIGGIÙ Sandy Cane, 48 anni, italo americana, di colore. Con il padre afroamericano e la madre di Viggiù. Una black and white per dirla alla Barack Obama, solo che il partito in cui Sandy milita è quello dei padani. Ma la grinta e la voglia di cambiamento è la stessa del primo presidente nero degli Stati Uniti. Questo l’identikit della candidata sindaco che la Lega Nord ha scelto per Viggiù. E anche se manca ancora l’ufficializzazione in paese la sua campagna elettorale è già iniziata.

Nata a Springfield (Massachusetts) il 28 luglio 1961, divide con Obama anche l’anno di nascita e il segno zodiacale, leone. «Già i miei amici fanno i paragoni – sorride – e mi chiamano l’Obama donna». Perché anche lei, come il nuovo inquilino della Casa Bianca, ha deciso di scendere in campo per il suo paese. Sfidando luoghi comuni e rompendo gli schemi. Candidandosi a sindaco di Viggiù per una lista sostenuta dal Carroccio che l’ha individuata come rappresentante ideale delle proprie istanze di rinnovamento. Discendente di una storica famiglia viggiutese, i Bernasconi, si è trasferita in Valceresio nel 1971 quando dopo la separazione fu affidata alla madre Maria Angela, scomparsa due anni fa. Di Viggiù conosce ogni vicolo e ogni strada. «Perché ci giocavo da bambina» racconta.

Laureata in lingua e letterature straniere se la cava bene anche con il dialetto bosino. E ora che è direttrice d’albergo, e si occupa di turismo ad alto livello, è pronta anche per rilanciare l’immagine di Viggiù. E per farlo ha scelto di correre per il Carroccio, di cui è militante da tempi non sospetti. «So che qualcuno si potrà sorprendere – chiarisce Sandy Cane – ma la verità è che io penso di aver preso il meglio dalla mia parte afroamericana e da quella italiana.

Sul federalismo, che ritengo il sistema migliore per governare uno Stato, come sull’immigrazione che per essere sana deve offrire a tutti la possibilità di un lavoro, altrimenti genera sfruttamento e delinquenza. E a farne le spese, in un clima di paura generalizzata, saranno proprio gli stranieri e gli immigrati onesti. Chi dice che la Lega è razzista si sbaglia di grosso: si chiede solo il rispetto delle regole e integrazione». Idee chiarissime anche su Viggiù. «È un paese che conosco come le mie tasche – evidenzia – e che ho sto vedendo peggiorare giorno dopo giorno. Penso ai giovani che non hanno punti di riferimento o attrattive: è necessario che tornino a vivere questa realtà». Ecco allora i tanti ragazzi in lista pronti a migliorare Viggiù. Paese da promuovere e tutelare. «Penso al rilancio turistico su misura – sottolinea la candidata sindaco del Carroccio – che va pensato e programmato. Quando ho collaborato con l’amministrazione per la cartellonistica storica e artistica in inglese abbiamo raggiungo un buon risultato. Ora va ampliato. Con attrazioni per le famiglie, e un rilancio culturale più popolare. Altro punto forte il sostegno agli anziani». Per loro ha già in mente il modello Usa. «Coinvolgerli nella vita pubblica – evidenzia – rendendoli parte integrante del sistema» aprendo loro le porte del volontariato. Un sogno a stelle e strisce, ma targato Valceresio.
Alessio Pagani

b.melazzini

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