Segno d’amore

Il concorso è organizzato dal Lions Club Europa Cisalpino e dell’Aias nel Battistero di San Giovanni. In esposizione ben 93 rappresentazioni, alcune classiche altre innovative, nel loro piccolo tutte opere d’arte

La fantasia e la creatività dei bustocchi reinventa il Presepe: il concorso presepi del Lions Club Europa Cisalpino e dell’Aias, dedicato alla memoria di Annibale Tosi, porta nel Battistero di San Giovanni ben 93 rappresentazioni, nel loro piccolo tutte opere d’arte. «Una sacra mostra, che conferma la vitalità della nostra comunità» la presenta il presidente del Lions Club bustocco Giancarlo Arabini.

Classici oppure innovativi, declinati in modo originale utilizzando materiale riciclato oppure oggetti di uso quotidiano, i 93 presepi partecipanti al concorso indetto per la 24esima volta dal Lions Club Busto Arsizio Europa Cisalpino e dall’Aias “Annibale Tosi” Onlus, dimostrano inequivocabilmente quanto la tradizione della “capanna” della Natività con la Sacra Famiglia, il bue e l’asinello e i pastori sia ancora radicata in città. «Ho fatto il presepe anche quest’anno insieme ai miei nipotini, come lo facevo con i miei figli»

ammette Bruno Ceccuzzi, presidente dell’Aias. Anche il sindaco Emanuele Antonelli sottolinea che «è una tradizione da mantenere viva, anche in un mondo sempre più virtuale». Ad esporre la propria creazione, rispondendo alla chiamata del bando, quest’anno ci sono 36 scuole, una partecipazione da record, 25 associazioni, 26 privati (famiglie o singoli) e sei oratori: i 93 presepi, allestiti in mostra dalla responsabile del comitato organizzatore Carla Della Foglia, segnano ancora una volta un trend di crescita della manifestazione, che lo scorso anno aveva richiamato 86 partecipanti in tutto. «Il Presepe – ricorda Gianna Bocciarelli Bai del Lions Club Busto Arsizio Europa Cisalpino – porta con sé in primis il grande messaggio dell’amore. Simbolicamente reso nel quadro della nostra locandina, che mostra la Madonna in groppa all’asinello: una scena di accoglienza, e quanta somiglianza si avverte con i fatti, vicini o lontani, che si verificano sulla scena mondiale. Segno che la storia purtroppo si ripete, ma confidiamo che l’amore prevarrà». Ed è per questo che continua, e cresce, la tradizione del concorso presepi. Nelle 93 «meravigliose rappresentazioni» esposte nel Battistero c’è tutto l’amore per un simbolo cristiano che non va mai fuori moda, a scapito di una tendenza che vede affermarsi pubblicamente il più universale e meno religioso “albero di Natale”. «Fare il Presepe è un impegno di comunione, di solidarietà e di attività comune – sottolinea monsignor Severino Pagani – questa iniziativa sia motivo di unità per la nostra città e di riconoscenza al Signore». La creatività e la cura messe nelle creazioni è ammirevole: si va dal “Presephenge”, realizzato con tappi e sculture in cartone che richiamano i megaliti di Stonehenge, al presepe fatto interamente con i mattoncini Lego, da quello in cui la capanna e i personaggi sono realizzati con i tappi di sughero al presepe “di quartiere” che sostituisce la classica capanna con il santuario della Madonna in Campagna di Sacconago, fino a creazioni più ardite come ad esempio il presepe su un ramo d’albero, con le figurine in carta dei personaggi appese. Inaugurata domenica, approfittando della felice concomitanza con la festa per i 90 anni della signora Giannina Migliavacca Tosi, vedova dell’indimenticato Annibale Tosi, alla cui memoria è dedicato il concorso presepi, la mostra delle originali creazioni, ospitata nel Battistero di San Giovanni di fianco alla Basilica, sarà visitabile fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania, tutti i giorni dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19.

I visitatori della mostra potranno esprimere il loro voto, che verrà conteggiato per l’assegnazione del premio speciale della “giuria popolare”, che si affianca ai tre premi per ciascuna delle due categorie (presepe tradizionale e presepe creativo) che verranno decisi dalla giuria. La cerimonia di premiazione si terrà domenica 22 gennaio a partire dalle 15.30, nella sala Tramogge del complesso comunale dei Molini Marzoli.