Pasqua di sorprese La storia delle uova

Oggi è il giorno delle sorprese che questa volta ci auguriamo belle e celate nelle uova, speriamo che non ce le rompano nel paniere e non siano avvelenate da quelle brutte, provenienti dal mondo intero.

In questo giorno di massima festa religiosa anche il significato profano racchiude nel guscio numerosi simbolici messaggi. Omne vivum ex ovo, solevano dire gli antichi Romani seppellendo un uovo dipinto di rosso nei campi come rito propiziatorio per un buon raccolto. Il Medioevo diffuse invece la tradizione delle uova modellate artificialmente e rivestite di metalli preziosi destinate ai nobili. Si narra che Edoardo, re d’Inghilterra, ne commissionò 450 tutte ricoperte d’oro. Ma il nome più celebre legato all’uovo pasquale rimane Peter Carl Fabergé che nel 1883 ricevette dallo zar l’ordine di concepire un dono speciale destinato alla zarina Maria.

L’orafo ebbe l’idea di creare il primo uovo-gioiello in platino smaltato di bianco contenente un secondo in oro che a sua volta racchiudeva due doni, la riproduzione della corona imperiale e un pulcino anch’esso in oro, lanciando così l’usanza della sorpresa. Una consuetudine ripresa non in tutti Paesi. Il Nord Europa l’ignora, le loro uova di cioccolato sono aperte a metà e riempite di leccornie; nemmeno la Svizzera, pur così doviziosa, ha seguito questo rituale. Noi Italiani invece l’abbiamo sposato immediatamente, le sorprese fanno parte della nostra vita da sempre.

Tuttora, seppur sempre meno, si rinnova la tradizione di portare al pasticcere i doni da inserire nelle uova, una splendida maniera di festeggiare la Pasqua. A Milano l’alta società perpetua questa usanza, a volte abbastanza rischiosa.

Anni fa, una signora avvezza a ricevere una grande quantità di uova da parte di amici e relazioni d’affari, decise di riciclarne qualcuno alla servitù. Quello destinato alla cuoca conteneva niente di meno che un collier di smeraldi! Con evidente giubilo della ricevente e grande imbarazzo della donante che non ricordando da chi l’avesse ricevuto non poteva nemmeno ringraziare il munifico amico.

È utile dunque ricordare che una sorpresa nell’uovo può racchiuderne un’altra…

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