Anche Openjobmetis merita i suoi Indimenticabili

Il commento di Fabio Gandini

Più che un semplice rinnovo di contratto, sarebbe l’adesione a una sfida. Allettante e difficile, quindi potenzialmente interessante per un uomo come Rosario Rasizza, che “in salita” ha alimentato e realizzato il suo sogno imprenditoriale legandolo poi alla città di Varese, da mecenate che restituisce alla collettività parte della fortuna ottenuta.

Cucire il presente con il futuro, a queste lande cestistiche, significherebbe regalarsi la chance di ripartire da un gruppo di giocatori che ha rivoltato sul campo, con un’etica del lavoro che ha mutato i connotati perdenti in una semi-invincibilità quasi stordente, il proprio destino. Il primo passo è stato fatto ed è stata la conferma di Attilio Caja, in un abbraccio tra una società composta di persone che sanno premiare il merito senza tentennare e un uomo innamorato del suo lavoro e di Varese.

Per il secondo, i giocatori, servono soldi e ambizione: eccoci qui, Openjobmetis. Confermare chi ha trasformato la Pallacanestro Varese trasformando in primis se stesso, mettendogli davanti la prospettiva di giocare non più per una salvezza, ma per le prime posizioni: se ci crede lo sponsor, ci può credere anche piazza Monte Grappa. Perché è nell’ordine delle cose che anche stavolta si debba ripartire da zero o quasi: lo vuole la legge di un basket che istituisce una gerarchia di possibilità e ambizioni cui è difficile sottrarsi. La sfida, nel riaprire il portafoglio, sarebbe allora spezzare tali catene immaginando un domani diverso da quello già scritto, aleatorio e pieno di scommesse come allo scoccare di ogni benedetto maggio. Per amor del cielo: se ci si deve accontentare, ci si accontenterà e si scommetterà, come sempre fatto. Ma sarebbe lo sponsor stesso ad esser gratificato da prospettive migliori. Se Cimberio meritava un anno come quello degli Indimenticabili, per essere rimasta dopo una retrocessione, per non aver mai chiuso la porta alle richieste, per la passione di un uomo come il cavalier Renzo che ha amato questi colori come fossero suoi da sempre, Openjobmetis e il cavalier Rasizza – per tutti gli sforzi fatti in questi anni – meriterebbero di legare il proprio nome a un’intera stagione di gioie sportive. Non a brandelli di essa, che a consuntivo lasciano sempre un po’ di amaro in bocca.