«Bandits, progetto ben definito. Contro Milano servono idee chiare»

Matteo Cesarini, dirigente e difensore della squadra, ci parla alla vigilia del derby: «Ora dobbiamo diventare più costanti»

Sono passati quasi tre mesi dalla grande novità che ha investito il movimento hockeista varesino, ovvero dalla nascita dei Bandits, squadra creata grazie all’alleanza tra Mastini e Killer Bees. Da quel momento i ragazzi di coach John Cacciatore si sono lasciati alle spalle 14 giornate di Italian Hockey League (IHL, la vecchia Serie B), andando oltre i pronostici pronunciati all’indomani della nascita di questo progetto.

Articolato, ma ben definito come ci racconta Matteo Cesarini, presidente dei Killer Bees e membro della governance dei Bandits, oltre che difensore degli stessi gialloneri: «Sono contento di questo inizio perché siamo riusciti a superare tutte le aspettative e i vari pronostici. Questo è stato possibile perché abbiamo trovato la quadratura giusta a livello societario (ricordiamola: i Bandits non sono un nuovo club. Mastini e Killer Bees rimangono due società distinte che però collaborano per la buona riuscita di questo progetto comune), delineando e suddividendo bene i vari ruoli, e condividendo un progetto comune. Dal punto di vista degli sponsor possiamo essere soddisfatti, anche se il lavoro non manca. Siamo infatti alla ricerca di uno sponsor principale di grido».

Toccando il lato sportivo, i Bandits hanno iniziato bene il campionato, conoscendo soltanto recentemente un periodo di crisi nei risultati: «Le ultime partite non sono andate come sperato, ma non siamo cambiati rispetto all’inizio dell’anno. L’atteggiamento è rimasto lo stesso e stiamo remando tutti dalla stessa parte, quella indicata dal coach. Il problema d’affrontare e risolvere sta nel fatto che abbiamo metodi di gioco differenti, e non è sempre facile cambiare; inoltre ci siamo scontrati con le tante penalità subite e con la poca capacità di concretizzare la mole di gioco creata, subendo invece gol alla prima disattenzione».

Il che rappresenta un peccato: «Dispiace perché anche gli avversari hanno riconosciuto il nostro valore, dimostrando quindi che le possibilità per fare bene ci sono ancora. Infatti le uniche partite dove abbiamo meritato di perdere sono state quelle contro Como, Pergine e Alleghe, mentre nelle altre siamo stati puniti fin troppo».

La via indicata da Matteo Cesarini per tornare alla vittoria è fatta di: «Costanza, maggior fiducia in noi stessi e meno irruenza. Dobbiamo canalizzare l’energia che mettiamo sul ghiaccio per rimanere più lucidi, evitando quindi le penalità di troppo e concretizzando di più. Anche perché è arrivato il momento di dimostrare veramente quello che vogliamo».

E il prossimo esame – da tenere questa sera al PalAlbani, con fischio d’inizio fissato per le 20.30 – metterà di fronte ai Bandits la capolista Milano. Un ostacolo che dovrà essere affrontato con la giusta mentalità, perché nessuno è già sconfitto in partenza: «Non dobbiamo pensare all’avversario. Il nostro compito è quello di pattinare con le idee chiare per ottenere sempre il massimo come successo a Caldaro, da anni meta proibitiva per una squadra varesina. Contro Milano potremo dire la nostra se faremo una partita perfetta, e noi possiamo disputarla».