Ecco “Crescere Varese”. È il vivaio del futuro, garantisce Meneghin

Il traguardo cui si aspira è seduto proprio davanti alla platea, una personificazione in carne e ossa di un’idea che si spera vincente

Si chiama Andrea Meneghin, fa parte della Pallacanestro Varese dall’età di 5 anni e con lei è cresciuto, è diventato campione e ora allenatore, proprio di chi vorrebbe seguire le sue orme. Sarebbe più corretto scrivere “traguardi”, perché di fianco a lui c’è Max Ferraiuolo, identica parabola del Menego, stesso senso di appartenenza: è l’uomo che sta cercando, da quest’anno e insieme al resto del consolidato staff, di potenziare la macchina che costruisce i giovani.

Alla Fattoria del Gaggio sono stati ieri svelati in maniera organica tutti quelli che saranno i passaggi del nuovo modo di intendere il settore giovanile biancorosso. Si tratta del progetto Crescere Varese, che già nel titolo possiede le sue ambizioni: far crescere le potenzialità del vivaio, in modo da plasmare giocatori che possano essere utili anche per la prima squadra, ma anche far crescere i ragazzi che ne fanno parte, affinché diventino prima di tutto degli uomini in grado di affrontare la vita in modo proficuo.«La

prima cosa da fare è dare ai ragazzi un preciso senso di appartenenza – ha spiegato Ferraiuolo – E’ consentirgli di avare la percezione di essere parte di un cammino che li porterà lontano». Il percorso è stato strutturato in tanti modi. Si vuole creare un’identità tecnica, con tracce comuni che ogni allenatore seguirà, dai bimbi all’under 18. Si desidera facilitare il compito delle famiglie, e a tale scopo verrà acquistato un pulmino che accompagnerà agli allenamenti i ragazzi che hanno più problemi – per tempo e distanze – a raggiungerli. Si cavalcherà la già presentata iniziativa del coaching, con l’ausilio di Domenico Giordano, docente della scuola italiana di Life & Corporate coaching. Essa sta già estrinsecandosi su più fronti: il coach lavora individualmente con gli allenatori, con i singoli ragazzi, andrà alle partite e coinvolgerà le famiglie. L’obbiettivo è una crescita dei giovani a 360° gradi: «E’ un progetto scardinante per lo sport italiano» ha affermato Giordano.

Senza risorse adeguate, però, anche le grandi idee rischiano di restare a livello larvale. Ed è qui che è arrivata l’ultima novità: il settore giovanile biancorosso cercherà di finanziarsi parzialmente attraverso il crowfunding, grazie alla collaborazione con la piattaforma Triboom (www.triboom.com), ieri illustrata dall’amministratore delegato Alfonso Stefanelli. Grazie a essa i tifosi potranno sostenere, su un canale dedicato, il progetto Crescere Varese, in cambio di ricompense simboliche e materiali.