Il passato del Varese torna. Per un giorno

Oggi alle ore 10 l’udienza fallimentare per i 71 creditori. Solo Equitalia pretende di riavere 11 milioni. Fortunatamente esiste una nuova società. Che ha un asso nella manica da i

Questa mattina, alle 10, i 71 creditori che hanno presentato, entro il 25 gennaio scorso, domanda tempestiva di ammissione al passivo, si presenteranno davanti al giudice delegato Miro Santangelo e al curatore fallimentare Bruno Fisco, riuniti per la prima udienza relativa al fallimento del Varese 1910, decretato nello scorso mese di novembre.

All’ordine del giorno c’è il «progetto di stato passivo creditori» studiato da Fisco, il cui quadro non è definitivo perché il giudice delegato potrebbe apportare delle modifiche. L’udienza di oggi serve per fare una prima verifica dei crediti e fino al 24 febbraio del 2017 c’è tempo per presentare le domande di ammissione al passivo tardive, che verranno esaminate in udienze successive (ogni tre mesi e mezzo circa).
Nelle scorse settimane ci siamo soffermati ad analizzare i debiti del Varese 1910 che ammontano a quasi 13 milioni di euro: solo Equitalia ne pretende 11.093.120,21(credito

privilegiato) e 86.938,57 euro (credito chirografario) e il curatore fallimentare ha proposto 10.264.338,24 euro di privilegio e 915.720,50 di chirografario, con questa chiosa: «Si ammettono le spese di aggio (i diritti di riscossione, ndr) al chirografo anziché al privilegio». Oggi ne avremo un quadro più dettagliato e sapremo di più anche rispetto ai crediti che non derivano soltanto dalla recente asta di cui abbiamo parlato (quella dei vecchi trofei e di altri beni) e che ha fruttato poche migliaia di euro (circa tre). Ma ci sono soprattutto i contributi derivanti dalla Lega di Serie B: prima ancora della sentenza di fallimento dello scorso mese di novembre, erano state emesse fatture a saldo e trasmesse alle varie società e in copia alla Lega che, in stanza di compensazione, provvederà ai conteggi tra attivi e passivi e a liquidare la differenza, aggiungendo diritti tv o altre spettanze derivate, ad esempio, dal minutaggio dei giocatori con meno di 21 anni. Si dovrebbe arrivare a una cifra inferiore al milione (circa 800 mila euro).

Dal turbolento passato del vecchio Varese 1910 si può passare al felice e sereno presente del Varese Calcio che, a sei mesi dall’inizio della nuova stagione, ha già dichiarato di avere un milione per affrontare la Serie D senza problemi. Il club ha però un asso nella manica di cui non parla ma che potrebbe essere tirato fuori presto. C’è un imprenditore molto solido economicamente che sembra disposto a entrare nel Varese e non si tratterebbe di Paolo Vavassori, ex patron della Pro Patria comunque contattato a gennaio e con cui dunque esiste di fatto un dialogo a non troppa distanza.

Guardando all’immediato, la dirigenza sta cercando di programmare al meglio la festa del 20 marzo per i 106 anni del Varese: cadono il 22 marzo ma si festeggia in occasione della gara casalinga con il Vittuone. La società ha chiesto che la partita, in programma alle 14.30, sia posticipata di mezz’ora per mandare in scena un maxi torneo fra squadre giovanili della provincia. Un’altra iniziativa di qualità studiata per mettere al centro i ragazzi, che rappresentano il futuro del club.
Oggi la squadra si allenerà a Varesello (ore 15) per continuare la preparazione in vista della sfida con l’Union Villa Cassano fissata per le 14.30 di domenica sul neutro di Solbiate Arno, scelto per consentire il massiccio afflusso di tifosi biancorossi. Dovrà saltare la partita Mavillo Gheller, che ha ancora un turno di squalifica da scontare. Viscomi e Gazo, già acciaccati settimana scorsa ma in campo con il Mariano domenica, hanno svolto lavori differenziati ma non sono a rischio.