La Canottieri Corgeno rema in acque gettonate

Corgeno e il lago di Comabbio, un campo di regata da sogno, tra i migliori in Italia. A dirlo sono le federazioni di canottaggio Fic e Ficsf (sedile fisso): la società sportiva Canottieri Corgeno incassa il complimento e ne fa tesoro, come da oltre vent’anni. Da quando cioè, nel 1990, un gruppo di corgenesi appasionati della voga e amanti del lago diede vita alla Canottieri.

Ci sono stranieri di tutto il mondo che arrivano nella piccola frazione di Vergiate dove, soltanto per l’anno in corso, sono in agenda 8 giornate di manifestazioni sportive e 15 manifestazioni gastronomiche (nell’Estate al lago) per oltre 18mila persone attese, di cui 4mila atleti e 200 società sportive.

Un mondo, appunto. Ci sono i canadesi del Dowson College di Montreal, la nazionale svizzera che ieri ha terminato il raduno di selezione proprio a Corgeno, l’inglese Pangbourne, il club di canottaggio di Anversa, il Locarno e il Rotsee di Lucerna. Ma anche le nazionali australiane e neozelandesi, canadesi e azere.

Numerosi i team che da marzo in avanti vengono ospitati nella stupenda struttura remiera. Al campo di gara ineccepibile – distanza olimpica di 2.000 metri, torre di arrivo per giuria e cronometristi e nuovi pontili per la discesa e la risalita delle imbarcazioni – fa da scenario un lago dalle caratteristiche ottimali: quasi sempre calmo, senza imbarcazioni a motore, immerso nel verde e con la spiaggia di Corgeno che consente una visibilià perfetta. A tutto questo si aggiunge la sede della Canottieri, ampliata nel 2008, che offre agli atleti anche una palestra con vasca voga, spogliatoi e servizi, oltre a una foresteria con 36 posti letto.

«Purtroppo, per ragioni di sovrapposizione di presenze, abbiamo dovuto rifiutare le richieste delle nazionali di canottaggio di Nuova Zelanda e Giappone e della nazionale di canoa della Cina», informa il presidente della Canottieri Corgeno Giovanni Marchettini.

L’impegno è immenso per i volontari: «Per noi è come un lavoro – ammette Marchettini – siamo occupati tutto il giorno, per fortuna molti di noi sono pensionati».

Fatica ma anche grandi soddisfazioni: 48 titoli italiani di sedile fisso, 14 di canottaggio classico, 2 Coppe Italia di fondo, oltre a diverse medaglie in campo internazionale: i metalli in bacheca costituiscono un medagliere di tutto rispetto per gli atleti corgenesi, vanto del capo istruttore Piero D’Antone.

Unico rammarico per il presidente Marchettini, la difficoltà di essere profeti in patria. «Nonostante vengano da tutto il mondo per allenarsi a Corgeno e noi si vada nelle scuole con il progetto “Remare a scuola” per promuovere l’attività del canottaggio, purtroppo non sono molti i ragazzi che si avvicinano a questo sport».

Circa 60, tra giovani e master, gli atleti a livello agonistico iscritti alla Canottieri Corgeno, che apre la via del lago anche a chi volesse andar di remi soltanto a livello amatoriale. Unica condizione, saper nuotare.

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