La Pro Patria è a un bivio. Quale futuro la attende?

Bonazzi si è dimesso, Asmini parla al condizionale: cosa succede in via Ca’ Bianca?

Bonazzi si è dimesso, l’interrogativo odierno dovrebbe quindi essere: «chi sarà il nuovo allenatore?». La domanda però, più che la risposta, deve obbligatoriamente prendere aspetti più ampi: dopo la conferenza stampa del direttore generale Asmini esiste ancora, davvero, un progetto triennale legato alla Pro Patria? Quando lo stesso direttore generale parla di giocatori esperti che non trascinano più le nuove leve a chi si riferisce? Perchè?

Per rispondere abbiamo bisogno di tornare indietro nel tempo, alle 27 formazioni diverse messe in campo dall’allenatore nelle prime 27 giornate, segnale certo che qualcosa non ha mai quadrato. L’esonero, pardon le dimissioni, di Bonazzi dopo il match di domenica con il Levico Terme è solo la punta di un iceberg più grande che parte da lontano, da quel match di Monza che ha segnato squadra, tecnico e, di conseguenza, società. Non è una menzogna dire che la rincorsa alla capolista brianzola ha richiesto un dispendio di energie mentali enorme, così come non è menzogna dire che visti gli sforzi economici Patrizia Testa si aspettava decisamente di più di un quinto posto, di brutte figure come quelle delle ultime settimane, di un attaccamento alla maglia da parte di alcuni ragazzi maggiore di quello che a conti fatti si è visto, e come lei la tifoseria.

«Sì, ma c’è un progetto», ci siamo sempre sentiti rispondere da più parti. E allora, Bonazzi o non Bonazzi, perchè oggi quel progetto, giusto per citare le parole dello stesso Asmini, «dovrebbe andare avanti»? Se c’è un progetto, c’è a prescindere dall’allenatore, senza usare il condizionale, ma forse il discorso è più ampio. Patrizia Testa ha sempre tenuto la porta aperta a eventuali investitori nella sua piccola creatura calcistica, e se gli stessi investitori volessero entrare in maniera corposa con conseguenti ricadute sulle scelte tecniche e dirigenziali?

È certamente una possibilità all’interno delle tante, ma forse anche l’unica che giustificherebbe le parole nebulose di una carica importante come quella del direttore generale. Alla società di via Ca’ Bianca qualcuno si è effettivamente avvicinato, non è notizia di oggi che sul tavolo c’è una ipotesi di rafforzamento della compagine societaria con due sponsor che darebbero stabilità e futuro al progetto. Quale progetto è tutto da vedere, vista l’incertezza ormai più volte sottolineata dello stesso dg.

Sgombriamo il campo dalle ipotesi nefaste, pensare oggi che Patrizia Testa possa lasciare non è tra le ipotesi contemplate, pensare a un allargamento societario anche nelle scelte tecnico-dirigenziali sì. Alla stessa Presidentessa la possibilità di scegliere se, come e quando fare questo tipo di operazione o meno, ai giocatori il compito di mettere in campo grinta, cuore e polmoni perchè, progetto o non progetto, indossano una maglia che esige di essere rispettata. Poco importa se sulla panchina biancoblù siederà a brevissimo un nuovo tecnico, il nono in 32 mesi, ciò che importa è il risultato finale della stagione. A proposito, i nomi che circolano sono diversi ma tutti vicini alle esperienze precedenti del direttore sportivo Sandro Turotti, con ogni probabilità si tratterà di un traghettatore fino al termine della stagione. I motivi sono presto detti.