Maglia rossa, curva e il bomber Torri

Martedì mattina raduno allo stadio, trattative con i giocatori varesini partiti da qui in passato. Galparoli: «Scuola calcio invitata a Masnago»

La creatura sta nascendo nel commovente entusiasmo dei suoi padri e delle sue madri: i tifosi. Il piccolo (grande) Varese Calcio 1910 – quanto ci piace scrivere questo nome – cresce ora dopo ora, giorno dopo giorno, inarrestabile, incontenibile, puro. Rosso, come il colore del sangue che gli scorre nelle vene, come il colore che avranno le magliette dei giocatori il giorno del primo attesissimo allenamento.
Ma facciamo un passo indietro: proprio ieri l’avvocato Donnini si è recato a Roma per completare l’affiliazione in Federcalcio della nuova società. Società che sta già lavorando intensamente per portare a casa il prima possibile anche i giocatori, e permettere così a mister Melosi di iniziare la preparazione in vista del prossimo campionato d’Eccellenza.

Già, i giocatori. Nel pomeriggio di ieri qualcosa ha iniziato a muoversi dalle parti del Franco Ossola: Giorgio Scapini (con Claudio Capuzzo e Danilo Vago) sta correndo come un treno contro il tempo, bruciando tutte le fermate una dopo l’altra.
Potrebbero arrivare infatti i varesinissimi Luoni, il portiere rigorista Bordin, Azzolin e Gazo (il primo e l’ultimo sono stati avvistati ieri allo stadio). È da precisare che siamo ancora nel campo dell’ipotetico, del sogno. Nulla di certo,

ovvio, ma in ogni sogno si nasconde un pizzico di verità. E noi non vogliamo svegliarci, giusto? Giusto, perché ad occhi chiusi riusciamo già a vedere la valanga di gol di Omar Torri: uno che conosciamo bene qui a Masnago, visto che nel 2008 una sua doppietta con la maglia del Pavia ci costò una sonora sconfitta in casa. Uno così farebbe davvero comodo al Varese, visto che in tutta la sua carriera ha collezionato 348 presenze e 108 gol.

Questi giocatori potrebbero comporre l’ossatura della nuova squadra, a cui potrebbero aggiungersi degli scudieri di Melosi.
Già, ma il tempo stringe e i sogni devono tramutarsi in realtà già per martedì, giorno in cui è previsto il raduno della squadra al Franco Ossola (ore 9: alle 10 il primo allenamento a porte aperte). E non è detto che possano comparire proprio lì un paio di colpi ad effetto dall’accento straniero e dal nome importante (si parla di Jeda e Inacio Pià: si sono proposti, Scapini e Melosi valuteranno). Per il ritiro c’è l’hotel Relais sul lago.
Sempre martedì ci sarà la chiamata a raccolta dei bimbi della scuola calcio, per spiegare alle famiglie che il Varese c’è ancora, che ha voglia di dare tanto ai suoi “figli”, e che sarà più forte di prima. «L’appuntamento è alle 18 allo stadio – conferma il vicepresidente Piero Galparoli – con la dirigenza, il settore tecnico e Sarah Maestri. Spiegheremo il nostro progetto. Credo fortemente in questa società fondata dai tifosi: mi basta pensare ai 300, guidati dalla curva, che sfilarono dallo stadio alla vecchia sede in quel 4 luglio».
La scuola calcio quindi si conferma una certezza, grazie anche a qualche possibile conferma (sono in atto trattative serrate). Potrebbero esserci, nelle prossime ore o nei prossimi giorni, anche graditi ritorni: si tratta dei magazzinieri Botta e Cunati, e scommettiamo che non mancherà la chiamata alla storica lavandaia Rosy. Gente vera che è lì a soffrire con dignitoso silenzio e contegno, gente che a questi colori ha dato tanto senza chiedere nulla.

Già, i colori: maglie Macron, rossa la prima (con calzoncini e calzettoni bianchi), bianca con bordi rossi la seconda. Nello stemma potrebbe trovare spazio il logo storico del Comune.
E i campi d’allenamento? Si sta pensando a Ispra, Morosolo e Cadrezzate, per rendere ancora più partecipe il territorio della rinascita. Rinascita che sta suscitando un entusiasmo incredibile, testimoniato dalla voglia della gente di abbonarsi. La società sta prendendo contatto con 150 bar in tutta la provincia per rendere più facile la procedura. E chiederà ai ragazzi della curva di scegliere se aprire la Nord o confluire nei distinti, come nel 2004. Buttiamo lì un’idea sui prezzi: 30 euro per la curva, 50 per i distinti e 100 per la tribuna.
Chiudiamo con una proposta, che rispecchia lo spirito di questo nuovo Varese: se facessimo Luca Alfano presidente onorario (ovviamente con Alfredo Luini)?
L’appuntamento è per martedì. Non c’è raduno senza curva Nord: loro ci sono sempre stati, anche quando non c’era nulla.