«No alla violenza. Ma siamo stufi»

Calcio - I presidenti dei due club di tifosi biancoblù si dissociano dall’assalto al pullman della squadra. Però...

«Giusto contestare, ma senza violenza». Pro Patria Club e “Il Tigrotto” si dissociano dall’assalto al pullman biancoblù di ritorno da Padova. «Ma siamo profondamente delusi dalla squadra e dalla società: salviamo solo Patrizia Testa» sottolineano Roberto Centenaro e Simone Lamperti, i presidenti dei due club. «Perché non abbiamo preso ufficialmente posizione contro l’agguato al pullman? Guardi – spiega un amareggiato Roberto Centenaro, massimo dirigente del Ppc – Anche all’interno del club regnano ormai indifferenza e apatia nei confronti delle vicende della Pro Patria.

Che siamo contro la violenza è scontato: lo dimostra tutta la storia della nostra associazione. Quando il Pro Patria Club ha contestato la squadra, lo ha fatto sempre in maniera civile, perciò è ovvio che condanniamo un episodio come quello di domenica sera. Detto questo, voglio che sia chiara una cosa: noi non siamo solidali con questa società, ad eccezione di Patrizia Testa, che però purtroppo rappresenta la minoranza».

Continua Centenaro: «Se avessi avuto il sentore di quel che sarebbe potuto accadere domenica sera – assicura Centenaro – avrei fatto il possibile per evitarlo. Resta comunque la nostra grande delusione per una stagione in cui ne abbiamo viste di tutti i colori. Nessuno si aspettava di vincere il campionato, ma la squadra allestita da Nitti e Collovati non è stata neanche in grado di retrocedere con dignità. E pensare che sarebbe bastato pochissimo per andare quantomeno ai playout. Se non ci fosse stata Patrizia Testa, avremmo già cominciato a contestarli tre mesi fa. Civilmente, s’intende». Il risultato è che oggi la tifoseria ha perso anche le ultime briciole di entusiasmo: «All’interno del club regna l’indifferenza: è come se ormai noi tifosi fossimo anestetizzati. Adesso si sente parlare dell’ennesima riammissione in Lega Pro, ma a queste condizioni che senso avrebbe? Dovremmo fare un altro campionato come quello che per fortuna sta finendo? Per carità. Qui c’è bisogno solo di ripartire con un programma chiaro e serio, con la voglia di far rinascere la Pro Patria e rivitalizzare il settore giovanile. La categoria è l’ultimo dei problemi».

Sulla stessa lunghezza d’onda si pone Simone Lamperti, presidente del “Tigrotto”: «Rifare la Lega Pro per prendere ancora pesci in faccia tutte le settimane non mi sembra il caso – sottolinea Lamperti – Molto meglio ripartire dalla Serie D ma con una programmazione seria, di medio periodo, che ci permetta di risalire con le nostre forze in tempi non troppo lunghi. La nostra speranza è che la signora Testa venga affiancata da persone che capiscano di calcio e mettano il bene della Pro Patria al di sopra di tutto». Anche “Il Tigrotto” comunque ripudia la violenza: «L’assalto al pullman è stato sbagliato, questo sia chiaro. Resta però la nostra profonda delusione verso la squadra: alcuni componenti del nostro club presenti a Padova mi hanno riferito che qualche giocatore rideva durante il riscaldamento, e dopo la partita nessuno è andato a salutare i tifosi che, nonostante tutto, hanno seguito la squadra anche all’”Euganeo”».