Partiamo da qui. Varese, tre punti fondamentali

Nel silenzio di Masnago i biancorossi alzano la voce: il 4-3 alla Pro Sesto scaccia la crisi e dà fiducia. Ci sono ancora errori da correggere, ma stavolta il carattere non manca: domenica a Inveruno servono conferme

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Finalmente. Il Varese si toglie la scimmia di dosso battendo la Pro Sesto e mettendo in cassaforte la prima vittoria del suo campionato. Nel silenzio del Franco Ossola – che riaprirà le porte ai tifosi il primo ottobre contro il Derthona dopo la trasferta di domenica a Inveruno – i biancorossi hanno portato a casa una battaglia di quattro/cinque round: avvio da grande, due gol e dominio; poi il baricentro che si abbassa, il 2-1 avversario, un po’ di timore e altrettanto orgoglio per non soccombere; nella ripresa un altro strappo per il 3-1, il punteggio che si accorcia un’altra volta, l’umile e compatta sofferenza difensiva e il decisivo gol per i tre punti. Fondamentali.

Finalmente. Fondamentali.

Questa vittoria serviva come il pane. Per (ri)partire, per rispondere a una crisi inattesa, per trovare fiducia, per confermarsi di valere più di un misero pari in tre partite. Il Varese si è preso i tre punti perché ha saputo esprimere la qualità che gli appartiene; ma soprattutto perché a sostegno di quella qualità ci ha messo grinta, umiltà, voglia. In una parola, quella usata da Iacolino e Basile dopo Casale, palle.

Lo ha fatto nei momenti più importanti: quelli in cui ha sofferto. Che ci sono stati: perché di fronte c’era una grande squadra, pericolosa e ricca di soluzioni offensive; perché in un momento così difficile come questo avvio di campionato ogni piccolo errore ti fa scoraggiare, intimorire, bloccare; perché c’è ancora molto da migliorare dietro (7 gol in 2 partite, 9 in 4: con questi numeri non si vince) e pure davanti (serve continuità, nel possesso palla e nella mole di gioco; e i palloni che si possono sbattere dentro, vanno sbattuti dentro).

Ma serviva una vittoria e la vittoria è arrivata. Ora si torna a lavorare a testa bassa per correggere questi errori. Senza paura, e con fiducia; che fa tutta la differenza del mondo.

Iacolino torna all’unica punta (Longobardi) con Palazzolo e Rolando chiamati a sdoppiarsi: in fase offensiva, anche provando soluzioni personali; in fase difensiva, abbassandosi a combattere. In mezzo rientra Monacizzo: in questo momento, imprescindibile per la capacità di dare equilibrio e intensità in fase di non possesso (sgravando in parte Magrin) ma, contemporaneamente, tranquillità e soluzioni quando c’è da costruire.

Avvio bruciante dei biancorossi. Ci prova Zazzi (4’, blocca Faccioli), ci riesce Granzotto: è il 6’ quando il terzino esplode un terra-aria che corre dai 25 metri e fulmina il portiere ospite in volo alla Superman. 1-0, ma il Varese non si accontenta e serve subito il bis (8’): traversone perfetto di Careccia da destra, il ninja Palazzolo irrompe in area e di testa affonda la spada per il raddoppio.

Il Varese funziona e si sente sicuro: al 12’ uno schema su punizione permette a Rolando di mettere ancora in apprensione la difesa della Pro Sesto, al 14’ Bizzi risolve in presa alta un corner, al 16’ Bruzzone pizzica di testa nel mucchio trovando però attento Faccioli. Si potrebbe ammazzare la partita salendo sul 3-0, ma al 19’, su cross di Palazzolo, Longobardi la picchia di testa contro il portiere ospite. Rammarico, perché la posizione di impatto era sì

defilata, ma anche solitaria e ravvicinata. Rammarico, soprattutto, perché il Varese arresta il suo impeto, abbassa il baricentro, inizia a soffrire e ad avere timore di sbagliare. Cosa che accade: è il 27’ quando su un cross da destra Bizzi abbozza l’uscita ma resta in porta e sul secondo Careccia è costretto ad allungare di petto in angolo. Dal corner Croce trova sul secondo palo Di Renzo, che batte al volo col piattone: pessima la difesa, perché l’attaccante è tutto solo, non impeccabile Bizzi, che se la trova addosso ma non riesce a respingere.

Si fa dura, perché c’è il rischio di accusare il colpo. Ma stavolta ci sono gli attributi: si soffre, ma si combatte. Lo fa Palazzolo, che mette una pezza a un errore di Monacizzo e Zazzi; lo fa Bizzi, che respinge un bolide non irresistibile ma ben calciato da Di Renzo (37’); e lo fa pure Rolando, che al 38’ strappa e spaventa la Pro Sesto sfiorando l’incrocio dei pali. All’intervallo si va sul 2-1.

Il Varese resta un po’ schiacciato anche in avvio di ripresa. Ma ha coraggio per cercare la giocata difficile se è quella giusta: al 3’ Rolando è sontuoso nell’uscire di prigione in mezzo a due, Palazzolo in pressing al 5’ costringe un avversario all’errore. In queste condizioni la qualità può uscire. E esce, al 14’, quando il Varese segna un gol meraviglioso per tecnica di costruzione: azione manovrata da un lato all’altro, Monacizzo tra le linee riceve da Rolando e manda nello spazio Careccia in sovrapposizione; il terzino guadagna il fondo e crossa rasoterra, dentro l’area Longobardi taglia forte e riesce a deviare in fondo alla rete.

3-1, ma la Pro Sesto c’è. E non molla. Duguet studia la situazione al 16’ e colpisce al 18’: cross da destra, in mezzo c’è un evidente trattenuta di Alfiero su Bruzzone che l’arbitro lascia però correre, sul secondo Duguet controlla, va sul mancino e spara in diagonale bucando Bizzi. 3-2. Scapuzzi dalla distanza sfiora l’incrocio 1’ più tardi, ma il Varese resta compatto e non sbanda: Bruzzone raddoppia e ferma Duguet (28’), Repossi conquista di grinta una punizione sull’out destro (29’), Bizzi spinge in angolo una piazzata a giro di Croce (30’), Bruzzone contiene Alfiero e Magrin lo intercetta (35’). Il Varese non solo non sbanda; ma chiude pure la partita (36’): Careccia e Arca battagliano a sinistra, un rimpallo finisce in area tra i piedi di Palazzolo, il numero 20 controlla e spara dritto all’angolino senza battere ciglio. Il 4-3 finale, in mischia (incornata di Viganò, 94’), è un errore da correggere. Come? Lavorando, finalmente con fiducia. Quella di tre punti messi via. Fondamentali.

: nel pt Granzotto (V) al 6’, Palazzolo (V) all’8’, Di Renzo (P) al 27’; nel st Longobardi (V) al 14’, Duguet (P) al 18’, Palazzolo (V) al 36’, Viganò (P) al 49’.

: Bizzi; Careccia, Bruzzone, Ferri, Granzotto (Fratus dal 27’ st); Monacizzo, Magrin, Zazzi (Arca dal 34’ st); Rolando (Repossi dal 23’ st), Palazzolo; Longobardi (Rudi dal 48’ st). A disposizione: Frigione, Melesi, Simonetto, Lercara, Molinari. All. Iacolino.: Faccioli; Ficco (Fall dal 44’ st), Viganò, Viscomi, Raffaglio; Croce, Fumagalli; Duguet, Di Renzo (Campanella dal 41’ pt), Scapuzzi; Alfiero. A disposizione: Sangalli, Bernardi, Guanziroli, Formentini, Guccione, Bianco, Fossati. All. Parravicini.

: Giulio Bonaldo di Conegliano (Collavo di Treviso – Carraretto di Treviso)

– Gara a porte chiuse. Ammoniti: Magrin, Monacizzo, Rolando e Fratus (V); Croce e Fumagalli (P). Angoli: 1-8; fuorigioco: 3-0; tiri (in porta): 11 (10) – 12 (5); falli: 14-19; recupero: 2’ + 4’.