Perché ci avete indebolito così?

Andrea Confalonieri si pone la domanda che tutti ci stiamo facendo: davanti è rimasto Neto e non è arrivato l’uomo gol, può il Varese salvarsi solo con il capitano?

Forse è uno scherzo. Forse oggi ci sveglieremo da questo brutto sogno e, andando al campo, rivedremo almeno Arturo Lupoli correre a perdifiato, portare via gli avversari a Neto che potrà quindi andare a segnare anche il nono, il decimo e l’undicesimo gol. Forse dovremo rimangiarci questa frase che non avremmo mai voluto battere furiosamente sulla tastiera del computer: il Varese oggi è più debole di quello che già era ieri. Carta canta: persi i 6 gol –

che sarebbero diventati 10, avanti di questo passo – e l’attaccamento alla maglia di Lupoli, “acquistiamo” 1 gol – e non sappiamo cos’altro ci sia attaccato – dell’uruguaiano Ignacio Lores Varela Vicenza. Siamo abituati a ogni disillusione e ferita, ma è impossibile non rabbrividire di fronte a questa domanda: con Miracoli fuori un mese (appendicite) e Forte al 50% della condizione (abbondando), quale sarà la punta centrale del Varese se a Neto Pereira venisse un banale raffreddore? Frontini, Vaccalluzzo o Belluzzo?
Altra domanda inquietante: se ti hanno salvato i gol di Pavoletti e ti stavano salvando a fatica quelli della coppia Neto-Lupoli (14), così capace di intendersi e “fare squadra” da mandare in rete anche altri compagni, adesso chi lo farà?
Certo, c’è il ritorno di Osuji (bentornato, piccolo grande omino duracell) che non è un goleador: o ricordiamo male?
I conti si fanno alla fine e il campo di solito smentisce la carta – anche la nostra, ci auguriamo – ma è difficile spiegare ai tifosi perché si sono rincorsi Sforzini, Sansovini, forse Ferrari per restare con un pugno di mosche in mano. Non era meglio lasciare subito perdere e parlare chiaro alla gente, dicendo pane al pane, vino al vino: il Varese deve vendere – oltre a Lupoli, pure Rivas e pare una beffa -, e non può permettersi nessun attaccante di tal nome. Certo, sono arrivati il terzino destro (adattabile a sinistra) Yassine Jebbour, il difensore centrale Marco Rossi – a naso, l’acquisto migliore perché in una squadra spesso troppo buona non guasta un po’ di cattiveria in più – , l’attaccante Alessandro Capello, il portiere Birighitti, lo svincolato Jakimovski e Culina in recupero dall’infortunio. Va bene tutto, siamo abituati agli sconosciuti (noi stessi lo siamo), ma la sensazione d’impotenza e indebolimento resta in bocca, come un amaro presagio.

Siamo il Varese: ma stavolta basterà morire in campo e sugli spalti?