«Poker e poi vuoto Varese? Estrema»

Flavio Tranquillo è la voce storica del basket italiano ed americano, ora su Sky. Le sue telecronache NBA al fianco di Federico Buffa hanno accompagnato dolcemente le notti di milioni di appassionati, armati di caffè ed occhiaie per godersi lo spettacolo del basket dell’altro mondo. Una voce inconfondibile, che ha raccontato le gioie dell’Italia campione d’Europa nel 1998, e la sua cavalcata olimpica in Grecia nel 2004. Quando a vestire l’azzurro c’era Gianmarco Pozzecco. Ora Gianmarco ha tolto la canotta ed indossa la giacchetta (o meglio, la polo) da coach. E si appresta ad iniziare il suo primo campionato da allenatore in serie A. Un campionato che non vede Varese in pole position, ma come mina vagante sì, quello di sicuro. E Flavio ci illustra la sua scala di valori per il campionato che si appresta ad iniziare. E ci dice la sua su Pozzecco.

Ammetto di aver visto poche partite in questo precampionato italiano, ma su una cosa posso andare sicuro. A livello di roster, e non di squadra, Milano non ha eguali. A livello di squadra invece non posso ancora giudicarla, l’ho vista pochi minuti in Supercoppa. Ma parte con tutti i favori del pronostico, perché è la più forte. In seconda fila metterei Venezia, Sassari e Reggio Emilia, che hanno fatto un buon mercato e potranno ricoprire un ruolo di primo piano. Tutte le altre stanno dietro, più o meno allo stesso livello.

Assolutamente sì, Varese compresa. È nella pancia del gruppo. La squadra non posso ancora valutarla perché l’ho vista giocare poco, e mai al completo. Ma a guardare il roster ed il valore dei singoli giocatori presi in estate, è una squadra che può ballare in zona playoff, ma allo stesso tempo può comodamente anche avere dei problemi e ritrovarsi a lottare per non retrocedere. Come tantissime altre squadre. La differenza la fa la quotidianità, il lavoro di tutti i giorni, la guida tecnica in panchina.

Bisognerebbe vederlo in palestra, nel lavoro di tutti i giorni con i suoi ragazzi. Perché Gianmarco non è solo un grande conoscitore, ma è un vero e proprio animale di pallacanestro. Ha un feeling notevole con il gioco ed in più è una persona sensibile ed intelligente. Sono tutte doti adatte per fare l’allenatore, e se riesce a sposarle bene con la quotidianità, l’asticella per la Openjobmetis si sposta verso l’alto.

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