Salita, fatica e sogni. Il ciclismo di Ravasi

Promessa - Besnatese, classe ’94, Edward è uno scalatore. Corre per la Colpack negli Under 23. E va forte

In questa prima parte di stagione ciclistica, chi si sta mettendo in luce particolarmente è Edward Ravasi, giovane besnatese classe 1994 che corre per la Colpack, formazione Under 23. Edward è uno scalatore, di quelli che non hanno paura ad attaccare quando la strada si impenna un po’, anzi si esalta.

Proprio in questo modo, il 10 aprile scorso, ha vinto la Torino-Biella staccando tutti sull’ultima salita, per il secondo anno consecutivo. Ma no, non è abbastanza, perché ha partecipato anche al Giro del Trentino con i professionisti vestendo la maglia della nazionale italiana e terminando spesso con il gruppo dei migliori, in salita anche davanti ad un certo Vincenzo Nibali. Non contento, domenica ha ottenuto un secondo posto alla Piccola Sanremo. Edward va, ha gamba,

coraggio, voglia di emergere. E noi lo aspettiamo, con tutte le speranze del mondo. Nel suo futuro c’è la Lampre, squadra World Tour con cui ha già corso da stagista l’ultima Tre Valli Varesine. Prima, però, il presente: «È un’annata che è iniziata al meglio, sto decisamente bene e infatti sto raccogliendo ottimi risultati. Ho deciso di affrontare questa stagione senza pressioni, con serenità, e per ora la scelta paga». Le prospettive potevano essere diverse dalla realtà attuale: «A fine stagione scorsa, dopo aver corso da stagista in Lampre, c’era un grande punto di domanda su di me: un altro anno da dilettante oppure il salto tra i professionisti? Con il benestare di tutti si è scelto di farmi fare un altro anno tra gli Under 23 con la maglia della Colpack del presidente Colleoni. Ecco, devo dire che non potevo fare scelta migliore. Qui sto crescendo bene, e allo stesso tempo ho la consapevolezza di essere seguito da una squadra World Tour come la Lampre. Questo mi permetterà poi di presentarmi tra i professionisti con una nomea migliore e con un po’ di esperienza in più. Anche perché so di avere ancora parecchi margini di miglioramento». Anche se, va ricordato, con i professionisti Edward ha già avuto ampiamente modo di fare esperienza, specialmente con la maglia della nazionale. Un esempio è l’ultimo Giro del Trentino, in cui le sue prestazioni hanno piacevolmente sorpreso: «Sulle salite sono andato bene, è stata un’iniezione di fiducia, anche perché si gareggiava su distanze superiori ai 200 km, che tra i dilettanti non percorri mai. Nella prima giornata di montagne, ad Anras, ho preso la salita dietro ma sono riuscito a rientrare sul gruppo di testa e ho concluso tredicesimo. Nell’ultima tappa ho provato più volte ad andare in fuga, ma poi Nibali e Cunego mi hanno preso in contropiede e sono andati via di forza. Sulla salita finale però sono riuscito a tenere duro arrivando poco dopo il gruppo dei migliori».

Pochi giorni dopo la fine del Trentino, il secondo posto alla Piccola Sanremo: «Era un’incognita, perché c’è stato solo un giorno di stacco dopo l’ultima tappa del Trentino. Siamo andati via in due, poi è rientrato un mio compagno, Padun, ma alla fine in volata è stato più forte Bagioli della Zalf. Poi il tempo non è stato clemente, ha piovuto tutto il giorno e io fatico in queste condizioni». Il ct Cassani non per nulla lo tiene d’occhio da tempo: «La nazionale ci dà la possibilità di correre tra i professionisti per fare esperienza, anche perché all’estero i ragazzi della nostra età il salto tra i grandi lo hanno già fatto. Con il ct degli under 23 Marino Amadori stiamo facendo un grande lavoro per gli Europei di Nizza, che presentano un percorso molto impegnativo e valido per noi scalatori. Il fatto di prendere il ritmo dei professionisti ci aiuterà infatti nelle gare internazionali». Ora gli obiettivi stagionali sono principalmente tre: «Correrò a breve il giro dei Paesi Baschi per gli Under 23, e qui voglio far bene perché ci arrivo in forma. Però più che altro mi aspetto una bella estate, punto molto sul Giro della Valle d’Aosta, che è l’appuntamento principe per gli scalatori, ma anche sul Tour de l’Avenir che si corre in Francia ed è valido per la Coppa delle Nazioni. Infine, all’Europeo di Nizza vorrei andar forte perché i Mondiali in Qatar, senza salite, non fanno per me».