«Se verrà ripescata la Pro Patria non potrà rifiutare la Lega Pro»

L’intervista a Cesare di Cintio, avvocato difensore dei Tigrotti

L’avevano già messa sulla forca se non addirittura pronta per il rogo. Come una vecchia e malefica strega del Medioevo, rea di aver prodotto pozioni velenose. Era l’immagine con la quale i media nazionali avevano dipinto la Pro Patria un minuto dopo la notizia dello scandalo scommesse scoperchiato dalla Procura di Catanzaro. Non c’era servizio televisivo o foto in cui non vi era la maglia biancoblù tigrotta. Il processo mediatico aveva già emesso la sua sentenza: Pro Patria alla ghigliottina.

/>Sono passati due mesi e mezzo dal 17 maggio e udite-udite, la società tigrotta è estranea ai fatti tanto da coltivare la possibilità che addirittura possa essere riammessa alla Lega Pro. Un’eventualità e non una certezza come spiega l’avvocato Cesare di Cintio, difensore dei colori biancoblù. Se dovesse accadere, la Pro Patria non potrà però rinunciarvi salvo essere cancellata dal mondo del calcio partendo con una nuova società in Terza Categoria.

Precisiamo subito che si tratta di un’eventualità altrimenti rischiamo di fare confusione oltre a creare illusioni. Al momento la Pro Patria è in serie D e non vi sono certezze che possa giocare il campionato di Lega Pro.

Certamente. Ma servirà aspettare fino a fine agosto quando le sentenze sportive saranno passate in giudicato perché sicuramente vi saranno i ricorsi delle eventuali società condannate. Solo lì si capirà se la Pro Patria potrà ritornare in Lega Pro.

Ipotizziamo che la Pro venga riammessa: può esercitare il diritto di rinuncia?

No. Il titolo sportivo è un diritto indisponibile. Cosa vuol dire? Che tu non ne puoi disporre a piacimento. Sei in Lega Pro e non vuoi partecipare? La giurisprudenza sportiva dice che quel titolo te lo toglie. In buona sostanza non hai il diritto di decidere tu, società, in quale campionato giocare. Ti cancello e, se vuoi ricominciare, devi costituire una nuova società e ripartire dalla terza Categoria.

Certo. Ha vinto il campionato di serie D, ma ha rinunciato alla Lega Pro. Ripartirà dalla Terza Categoria con un’altra società.

Parzialmente vero.

Vorrei che si comprendesse una cosa: la eventuale riammissione della Pro Patria è l’effetto collaterale del riconoscimento della giustizia sportiva che Pietro Vavassori e Fiorenzo Riva sono delle brave persone. Che non hanno nulla a che fare con lo scandalo scommesse. E’ proprio in virtù del loro mancato deferimento che la società la Pro Patria ha le carte in regola per essere, lo ripeto, eventualmente riammessa.