Voglia di italiani? Ecco cosa offre il campionato di Serie A

Breve analisi su quelli che dovrebbero essere i “free-agent” nella prossima stagione. Papabili per Varese?

Supermarket Serie A, reparto italiani: la merce non è molta e i prezzi non sono così appetibili.

La partenza di Daniele Cavaliero verso Trieste, con la rescissione da parte dell’ex capitano del contratto biennale che ancora lo legava alla Pallacanestro Varese, ha aperto le discussioni sulle future strategie di mercato della società biancorossa. Quale strada seguire, il “5+5” (cinque giocatori di formazione italiana più cinque stranieri di qualsiasi nazionalità) o il classico – per queste lande – “3+4+5” (tre extracomunitari, quattro comunitari o cotonou e cinque “italiani”)? La formula con dieci contratti di cui cinque a matrice tricolore comporterebbe la ricerca di atleti nostrani di livello, da lanciare in quintetto o nelle prime posizioni di rincalzo, stante anche il fatto che al 27 aprile 2017 Varese non contratti in essere con la “categoria” (via Cavaliero, Bulleri ha annunciato il ritiro, Ferrero, Campani e Canavesi sono in scadenza: probabile il rinnovo solo del primo, appena nominato capitano).

Dove si potrebbe pescare? Quali gli italiani papabili e soprattutto possibili attualmente al servigio di altre formazioni? Per oggi limitiamo l’analisi ai soli giocatori attualmente militanti nel massimo campionato, sottolineando come sia piuttosto l’A2 il bacino d’utenza da scandagliare per trovare quanto eventualmente desiderato, sia per quantità che (forse) per accessibilità dei costi.

Uno sguardo interessato, tuttavia, lo meriterebbe anche il “parco nostrano” della Vanoli Cremona, ma solo per una ragione: i “cugini” della bassa Lombardia sono al momento i maggiori indiziati per la retrocessione in serie A2, evenienza che porta con sè anche l’azzeramento del patrimonio contrattuale con lo svincolo automatico di tutti i tesserati. I nomi del caso sono sostanzialmente tre: (6 punti in 20 minuti quest’anno con il 33% da 3), (10,9 p. e 5 r.

in 26,9 m.) e (5,4 p in 15,7 m.). Sostanza c’è anche a Pistoia, piazza nella quale non sarà semplice rinnovare tutti gli italiani attualmente nel roster. In scadenza ci sono infatti (5,5 p in 14 m.), che la The Flexx ha recentemente blindato da un assalto di Forlì, (5,1 p e 4,4 r. in 20,3 m.), (5,4 p. in 13 m.) e (10,4 p e 6 r. in 24,3 m.). Dovrebbe rientrare invece a Pesaro dal prestito (ma c’è l’opzione per un prolungamento di un altro anno) il “gioiellino” playmaker classe 1997

Che farà, piuttosto, Brescia? Qui in scadenza ci sono sia (8,3 p. e 7,2 a. in 33 m.) che il fratello (9,2 p in 22,5 m), entrambi assai apprezzati da coach Attilio Caja.

Stessa sorte in teoria pure per , arrivato in corsa da Reggio Calabria dopo l’addio a Cantù, e per (2,9 p. in 12,6 m). Anche Avellino sarà alle prese con le conferme la prossima estate, ma i nomi che stiamo per fare paiono con pochi dubbi “off limits” per le tasche biancorosse: si tratta di (3,4 p 2,8 r. in 15 m.), già cercato da Varese la scorsa estate, e (4,5 p. e 4,8 r. in 18,9 m), accompagnati dai meno famosi (guardia) e (play-guardia).

Lo sapete che anche è in scadenza (il rinnovo in realtà sembra essere una priorità per i suoi datori di lavoro)? Scherzi a parte, restando a Milano c’è da chiedersi che sorte avranno i suoi prestiti più illustri, che rispondono al nome di (classe 1997 oggi a Treviso) e (classe 2000, Urania Milano) e (classe 1994, Verona). Restando alle grandi, Sassari dovrà decidere se tenere l’ex Chieti (1,5 p. in 5,1 m.), visto che dal triennale ci sarebbe un’uscita nei prossimi mesi, mentre Reggio si interroga sulla sorte di e , destinati – in caso di non permanenza – a club di blasone, e Venezia dovrà scegliere se avere ancora tra le proprie fila (3,3 p. in 11,4 m.) quest’anno piuttosto ai margini delle rotazioni di De Raffaele.

Chi manca tra i futuri free-agent? L’ala di Pesaro (2 p. in 10 m.), quella della Dolomiti Energia Trentino (2,7 p. in 10 m.) e il play-guardia della Juve Caserta (6,2 p e 3,4 a. in 26,3 m.). Cantù potrebbe perdere (2 p. in 9,9 m.) e il centro (2,1 p. in 5,6 m.), stessa sorte della coppia, ad oggi in forza alla Fiat Torino, formata dal veterano (2,1 p. in 6,5 p.) e dal gigante (3,2 p. in 12,8 m.).