La scommessa è stata vinta: «i corsi di teologia sono un successo»

Laici a scuola? Pareva una missione impossibile, ma i decanati di Luino e Besozzo ce l’hanno fatta

A Luino anche i laici vanno a “scuola” di teologia. La proposta di “costruire” un corso che coinvolgesse i decanati di Luino e di Besozzo a è arrivata da don parroco e decano di Luino, vista l’esigenza evidenziata dalle maestre della scuola primaria, interessate all’insegnamento della religione cattolica.
«Con l’aiuto di due amici, mi metto subito all’opera – spiega Fabio, che nella vita di tutti i giorni è un insegnate di religione cattolica al liceo scientifico “Sereni” di Luino – E iniziano una serie di incontri con don , che è il responsabile del corso di teologia della sede di Luino, e con l’Associazione italiana maestri cattolici di Besozzo che ci supporta sul piano organizzativo».

Alle incombenze burocratiche e organizzative si è aggiunto l’interrogativo sull’interesse effettivo da parte del territorio nei confronti di una simile iniziativa.
All’apertura delle iscrizioni però è arriva una sorpresa: «Si attendevano un centinaio di iscritti e invece a iniziare il corso a settembre sono state 186 persone».
Dopo tre anni a palazzo Verbania, la scuola si è trasferita al Cinema teatro Italia di Germignaga, dove si terrà anche l’ultimo dei cinque anni previsti dalla formazione: il corso coinvolge 80 persone.
Negli anni, tra gli iscritti, ci sono stati anche appartenenti all’unione italiana agnostisci. »Non sono richiesti, infatti, né titoli di studio particolari o certificati di battesimo».

È un segno tangibile della trasversalità della proposta di un percorso di approfondimento di tematiche teologiche che interessa catechisti, fedeli, ma anche chi non fa vita parrocchiale, ma ha l’obiettivo di continuare a interrogarsi sui temi fondamentali della fede o vuole imparare a giudicare le vicende della vita alla luce della Parola di Dio.
«È un gruppo eterogeneo, a partire dalla provenienza: andiamo da Ispra alla Valganna».
Il bacino d’utenza è ampio anche per età: «Fino

allo scorso anno il più giovane iscritto era uno studente del liceo classico. Più in generale l’età dei partecipanti va dai 25 anni fino oltre 70 anni».
Il percorso, diviso in cinque anni, ha toccato tematiche differenti, dalle più auliche e spirituali alla stringente attualità: lo studio dell’Antico e del Nuovo Testamento, l’antropologia e la riflessione sull’uomo, la Cristologia, storia della Chiesa e la bioetica. «I corsi non sono concatenati, nessuno è propedeutico all’altro. Ogni anno è a sé stante».
«Oltre a un’indiscussa qualità professionale, alla preparazione e all’entusiasmo, i relatori hanno mostrato una capacità straordinaria di comunicazione – spiega Zanin – Sono sempre stati capaci di mettersi allo stesso livello dei corsisti qualunque fosse il loro bagaglio culturale».
Questa capacità di coinvolgere tutti, con linguaggio comprensibile, ha permesso ai docenti di incantare la platea.
«Sono insegnati del Seminario arcivescovile di Venegono Inferiore. Quest’anno ci saranno tutti sacerdoti ambrosiani: don , don , done monsignor ».

Alla fine delle conferenze si susseguono le domande. «Mi stupiscono spesso perché sono molto acute. A me magari capita, trattando la materia, di dare per scontati dei concetti, mentre i partecipanti dimostrano di saper leggere tra le righe e di voler scendere nel dettaglio con le loro domande».
Ognuno si mette in gioco per capire sempre più. «Ciascuno con la sua caratteristica è in grado di lasciarsi coinvolgere. C’è Claudia che riesce sempre a riportare il contenuto alla dimensione esistenziale, Guido che parte dalla sua dichiarata posizione agnostica o Rosanna, che sfoggia una competenza degna di un biblista».