Cinque candidati per una poltronissima. La prima sfida alla pari la lanciamo noi

Il dibattito - Domani, martedì 10, alle 18 al Museo del Tessile il confronto voluto e condotto dal nostro giornale. Con i “due di picche” dietro l’angolo

Domani sera tutti al Museo del Tessile per scoprire come sarà la Busto Arsizio di domani. Un appuntamento organizzato dal nostro giornale, “La Provincia di Varese”: i cinque candidati sindaci in corsa per la successione di a Palazzo Gilardoni saranno sul palco della sala conferenze del Museo di via Galvani, per confrontarsi sui temi più sentiti della sfida elettorale.
È il primo confronto nel periodo elettorale vero e proprio, ma anche il primo vero confronto dedicato all’intera

città, dopo quello organizzato dal gruppo culturale della parrocchia di Borsano su tematiche più specifiche del quartiere. E se il pienone di Borsano ha dimostrato quanta attesa c’è per la sfida del 5 giugno, stavolta i candidati faranno sul serio. Ci saranno tutti: in ordine alfabetico, per il centrodestra (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia-An, Lista Antonelli per Busto Arsizio, Indipendenti di Centro e Busto Grande), per il Movimento per Busto, per il centro-sinistra (Pd, Busto al Centro, Verdi e Cittadini per Busto), per il Movimento Cinque Stelle e per Busto a Sinistra. Il modello è quello del confronto all’americana, lo stesso già sperimentato al teatro Santuccio con i candidati sindaci di Varese. Domande a raffica, risposte sintetiche (ma non troppo: due minuti a disposizione di ciascun contendente, con la possibilità di “giocarsi il jolly” per ribattere a fine turno), in più la domanda “due di picche” che ciascun candidato potrà rivolgere ad uno dei competitor, a sua scelta, infine la possibilità di un “appello al voto”.
Si inizia alle 18, nella sala conferenze del Museo del Tessile, per concludere attorno alle 19.30. Cercheremo di fare una “radiografia” dei candidati sindaci, per dare modo agli elettori bustocchi e bustesi di farsi un’idea chiara sulle differenze di vedute riguardo a quella che sarà la Busto Arsizio di domani, visto che chi vincerà le elezioni guiderà la città fino all’emblematico 2020. Dalla cultura alla sicurezza, dall’urbanistica al sociale. Con un obiettivo, a costo di essere un po’ noiosi e di non cercare la polemica che “tira” di più: quello di far parlare chiaro i cinque candidati, inchiodandoli sui contenuti che interessano di più ai cittadini, piuttosto che sulle contrapposizioni politiche che lasciano il tempo che trovano.