I trentun anni della rivista sull’Archeologia di casa nostra

È stata presentata l’ultima edizione di Sibrium. Al suo interno articoli e saggi in sei diverse lingue

È stato presentata sabato pomeriggio al Collegio Rotondi di Gorla Minore la trentunesima edizione di Sibrium, la rivista scientifica del Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese che dal 2012 esce con cadenza annuale sotto la direzione di. In linea con il taglio internazionale e accademico avviato da nel 1953, anche l’edizione di quest’anno prevede una miscellanea di argomenti in sei lingue straniere.

Un volume magnifico, che contiene molti contributi legati da un unico filo conduttore, le Storie di Pietre: «Tema ampio – come scrive nell’editoriale Lucina – che permette di sviluppare argomenti in apparenza distanti tra loro, ma che confluiscono nell’unica, onnicomprensiva Storia dell’uomo». Anche l’immagine-veicolo, dipinta da , docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, è evocativa: “Elementi 1, 2 , 3, 4”, a rappresentare in prima, seconda, terza e quarta di copertina quattro civette su altrettante porzioni di mosaico romano,

ciascuna simboleggiante un aspetto della vita. Ecco l’elenco degli articoli contenuti in Sibrium XXXI: Daniele Teseo, “Materiali etruschi nelle collezioni del Civico Museo Archeologico di Varese”; , “Iulius Heliodorus: uno stationarius speciale”; , “Un anonimo eques da Cassano Magnago” e “Una nuova iscrizione funeraria da Atina (Regio III)”; , “Una lettera inedita (e perduta) di Theodor Mommsen a Carlo Ghirlanda Silva sul significato di un’epigrafe monzese”; , “Siti santuariali di epoca romana in ambiente rupestre: il caso della tana del Lupo di Angera”; , , , “Segni e materiali della memoria: per la musealizzazione del paesaggio storico della Valle Staffora”; , “Anfore romane nel deposito del Museo Civico di Palazzo Farnese di Piacenza”; , “La salvaguardia dei beni di interesse storico-artistico durante la Prima Guerra Mondiale. Il caso esemplare del museo civico di Bologna”; , “Benefettori lombardi per l’archeologia cristiana: il calco del sarcofago di Sant’Ambrogio di Milano al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma”; ,
, “Il Paleolitico ‘contemporaneo’ in Valle Giumentina. Considerazioni sulla falsificazione di alcuni manufatti litici”; dulcis in fundo (già direttore dell’Archivio di Stato di Varese), “Storie di Pietre”.