La macchina che ripara le buche? La produce un bustocco da 30 anni

Giuseppe Bruno offre la sua esperienza al sindaco: «Non voglio fare affari ma consigliare ad Antonelli la soluzione giusta»

La macchina tappa-buche? «Io, bustocco, le realizzo da trent’anni e le vendo in tutta Italia, e anche in Germania». Parola di , imprenditore bustocco residente nel quartiere di Madonna Regina, titolare della Bruno Group, un’azienda con sede legale a Vanzaghello («ma presto ci trasferiremo a Busto») specializzata proprio nella produzione di macchinari per la manutenzione stradale. Piccola ma leader nel settore, visto che propone soluzioni uniche e innovative.

Così, quando ha letto che il sindaco a Beata Giuliana aveva annunciato la volontà di mettere in campo «un’innovazione, vista su internet» nella riparazione delle buche stradali, riferendosi alla sperimentazione finalizzata al possibile acquisto di un macchinario da 30 mila euro per la posa dell’asfalto a caldo, l’imprenditore di Busto ha fatto un sobbalzo sulla sedia. E ha immediatamente scritto una mail ad Antonelli per offrire il suo aiuto e mettere a disposizione la sua esperienza.

«Non so precisamente quale sia il macchinario a cui si riferisce il sindaco – spiega – ma noi utilizziamo da trent’anni macchinari per l’asfaltatura a caldo, i cosiddetti thermocontainer, che utilizza anche la Società Autostrade. È ancora un sistema tradizionale. Risparmiare sulla manutenzione delle strade? Certo che si può. Ma c’è da chiarirsi sul concetto di risparmio: buttare l’asfalto a freddo per coprire una buca ed evitare che qualcuno ci finisca dentro è la soluzione più facile, ma poi dura poco».

Altre tecnologie più avanzate, come i raggi infrarossi che scaldano la buca permettendo di rimuovere lo strato superficiale con un semplice rastrello, oppure l’automescolatore, una novità pronta per il lancio sul mercato mondiale, con cui si possono riciclare in loco il fresato e le croste di asfalto, o ancora le sigillatrici per le crepe. Ora Bruno spera di potersi far conoscere a palazzo Gilardoni: «Non voglio vendere al sindaco le mie macchine – chiarisce l’imprenditore – ma sono disponibile a dargli dei consigli e dei suggerimenti sulle soluzioni migliori per le esigenze di Busto».