L’ha massacrata con 20 coltellate: «È inutile che corri, tanto ormai…»

L’arma utilizzata è un coltello da cucina. L’ultima, drammatica minaccia

Avrebbe ucciso la moglie con almeno una ventina di coltellate, ma potrebbero essere state molte di più, una dozzina delle quali l’avrebbero raggiunta all’addome senza lasciarle scampo. L’arma utilizzata è un coltellaccio da cucina dalla lama lunga circa 25 centimetri. Avrebbe infierito più volte sul corpo della donna e non avrebbe manifestato il minimo segno di pentimento nel momento in cui è stato arrestato dai carabinieri. «È inutile che corri, tanto ormai non c’è niente da fare».

È la frase che l’uomo, Muhamed Vrapi avrebbe rivolto alla vicina di casa accorsa in soccorso della moglie, Diana Koni Vrapi, agonizzante a terra, poco prima di morire. La donna, richiamata dalle urla della vittima, ha suonato al campanello di casa in via Goito, dove vivevano i due coniugi albanesi, e si è ritrovata di fronte Muhamed Vrapi sporco di sangue e la donna immersa in una pozza di sangue che chiedeva aiuto. Un’immagine raccapricciante. Di lì a poco la moglie, 52 anni, è deceduta. Emergono nuovi particolari della faccenda che ha scioccato la comunità di Busto Arsizio nelle ultime ore.

L’omicidio di Diana Koni Vrapi, a opera del marito Muhamed Vrapi, nasconde ancora molti aspetti sui quali fare chiarezza, ma alcune circostanze stanno già prendendo forma. Il movente, invece, non è ancor molto chiaro. Stando alle prime informazioni pare che già da qualche giorno, almeno una settimana, i due coniugi stessero litigando in maniera pesante. Una circostanza confermata da molti vicini di casa. Le urla, infatti, le hanno sentite in tanti ed è un aspetto piuttosto conclamato. I fendenti mortali sono stati innescati da una violentissima lite. Perché litigassero, invece, resta un mistero. Forse all’origine della tensione potrebbero esserci dei banalissimi motivi di gelosia da parte della moglie. Una situazione che potrebbe aver prodotto un forte stato di insofferenza nel marito che non rende meno assurdo, anche per la sua efferatezza, il delitto. La rabbia che ha armato la mano dell’omicida non può essere spiegata solo con delle piccole incomprensioni tra innamorati. È probabile che il malessere sul quale stanno cercando di fare luce gli investigatori fosse molto più profondo. Nelle prossime ore verrà eseguita anche l’autopsia. Solo quando l’autorità giudiziaria darà il via libera, potranno essere effettuati i funerali.