L’handbike conquista Busto. Tutti in strada ad applaudire

Il Giro d’Italia di categoria sbarca in città. Con gli Alpini grandi cerimonieri e un... arrivederci

– Lo spettacolo in rosa dell’handbike conquista la città: la tappa di Busto è un successo. Disagi limitati e tanto entusiasmo. «Grazie ai cittadini che hanno capito lo spirito di questa iniziativa e hanno sopportato le deviazioni alla viabilità» afferma , capogruppo degli Alpini di Busto, veri registi della quinta tappa del Giro d’Italia di handbike al Museo del Tessile.

La bandiera a scacchi dello “start” la sventola il sindaco , presente insieme agli assessori e (quest’ultimo, lontano dalle voci del rimpasto di giunta, anche come Penna Nera, impegnato a cucinare polenta e bruscitti per il pranzo di fine tappa). Uno spettacolo che richiama grande entusiasmo attorno all’anello del circuito cittadino, sorvegliato da un imponente schieramento di 120 volontari, tra Alpini (di Busto e di vari altri gruppi della provincia di Varese) e rappresentanti delle associazioni Amici in Vespa e Podismo e Cazzeggio, senza dimenticare gli agenti di polizia locale e i volontari della Protezione Civile in campo per garantire la chiusura delle strade attorno al tracciato.

Grande tifo per l’handbiker bustocco , l’enfant du pays della tappa di ieri, che strappa con un bello sprint il tredicesimo posto assoluto. A tagliare il traguardo per primo, anch’egli in volata, è la maglia rosa , al comando della classifica a tre tappe dal termine della manifestazione, che si chiuderà all’Arena di Verona l’8 ottobre. Ma le maglie rosa sono tante, una per ogni categoria in cui è diviso il paraciclismo, tra cui quella indossata da , l’atleta-modella di origine rumena che ha sfilato alla Milano Fashion Week. E sul podio del Tessile, che per ovvie ragioni non ha gradini, “sale” anche , il primo atleta normodotato ad accettare la sfida di correre in bici con la forza delle braccia nell’apposita categoria “zero” introdotta a partire da questa edizione del Giro.

«È stata una bellissima festa» ammette l’assessore all’inclusione sociale Arabini, rimasta stupita come molti tra i presenti del grande agonismo messo in pista dagli atleti disabili. «Sono dei campioni di vita, sotto il profilo agonistico e umano – ribadisce il presidente del comitato organizzatore del Giro – la risposta di Busto è stata positiva, con una partecipazione di pubblico interessante. Torneremo? Dico solo che dove siamo stati ci siamo sempre salutati con un arrivederci…».