Trenta premi che significano orgoglio: «Noi, un luogo dove imparare a volare»

Premiati con le borse di studio studenti e “maturi” meritevoli del liceo Crespi di Busto Arsizio. La dirigente Boracchi: «Diamo oltre che ricevere»

– Raddoppiano le borse di studio al Liceo Crespi: a 30 ragazzi un sostegno per poter “volare alto”. C’è anche chi ha una media superiore al nove e mezzo. «Ragazzi, siate orgogliosi perché la città è orgogliosa di voi» così un’illustre “ex” del Crespi, il vicesindaco , prima donna a ricoprire l’incarico a Busto, sprona i “vincitori” delle 30 borse di studio consegnate ieri in aula magna.

«Eccellenti sì, ma con il nostro stile – sottolinea la preside – mostrare il lavoro che si fa e fare cose belle senza vantarsene troppo». Eppure stavolta la tradizionale cerimonia per la consegna delle borse di studio (a studenti ma anche a già “maturati” nel 2017, tra cui una ragazza che era assente perché fa l’università a Berlino), frutto della rete di sponsorizzazioni con privati, aziende e associazioni del territorio costruita nel corso degli anni, ieri aveva un retrogusto particolare, se si considera che in pochi mesi il “Crespi” è passato dal rischiare di lasciare senza un’aula i 200 ragazzi delle classi che utilizzano la sede distaccata di piazza Trento e Trieste all’essere riconosciuto, nel rapporto Eduscopio della Fondazione Giovanni Agnelli, come uno dei migliori istituti d’Italia.

«Il nostro obiettivo – sintetizza la dirigente scolastica Boracchi – è sostenere le famiglie e gli studenti per farli volare alto. Qui c’è il senso di essere scuola: vogliamo essere un liceo per la città, che dà oltre che ricevere, anche attraverso le competenze dei ragazzi e dei docenti».

Ieri in aula magna c’era un palco tutto al femminile, tra la dirigente scolastica, la vicesindaco Tovaglieri e le due “colonne” della Fondazione Liceo Crespi, la presidente e la consigliere . «L’eccellenza di questa scuola viene da lontano – le parole della professoressa Marrese riferite al riconoscimento targato Fondazione Agnelli – ma la cosa più importante è cercare di formare persone consapevoli, poi se arrivano le soddisfazioni sicuramente è utile. I ragazzi a cui eroghiamo le borse, in particolare, hanno medie altissime, anche oltre la media del 9,5. Ma se lo studio denuncia serietà, positività e capacità di assumersi responsabilità, allora vuol dire veramente che abbiamo fatto centro».