Bertolino ritorna a casa e dà un calcio alla crisi

L’attore e comico andrà in scena domani al Caffè Teatro di Samarate

Trentennale del Caffè Teatro: a Samarate arriva il “senatore” Enrico Bertolino.
È già da tutto esaurito la serata di domani, venerdì 24, nel tempio della risata di via Indipendenza dove lo stesso comico ha mosso i primi passi.
«Penso che la gente abbia voglia di ridere, che sia una necessità fisiologica soprattutto quando si parla da così tanto tempo di crisi», dice il comico milanese doc, classe ’60.
Le candeline del Caffè Teatro sono un traguardo «davvero

speciale per un locale di cabaret e vanno festeggiati e celebrati come si fa per il Giubileo ed Expo».
E proprio dell’esposizione milanese del 2015, Bertolino è ambasciatore.
«Ma senza pena anche di quelli a cui non va bene nulla e vorrebbero che la città chiudesse per inventario. Poi chiedi alternativa a e mostrano dito medio. Forse sarebbe meglio tornassero gli Unni, con loro almeno c’era la birra buona».
Ridere e riflettere: ecco la carta vincente del bocconiano che è riuscito a fare un mestiere del proprio hobby, tanto da finire sulle pareti del Caffè Teatro dove campeggiano i grandi del cabaret nostrano.
«È una bella emozione da una parte, dall’altra c’è la consapevolezza che siano passati tanti anni e che ormai siamo nella fascia dei senatori. Non c’è da stare tanto tranquilli quindi, visto che il Senato vogliono eliminarlo».
Quando era ancora una “matricola” ricorda che guardava quelle foto «con riverenza, vedendo Paolo Rossi, Aldo, Giovanni e Giacomo e tanti altri. Oggi c’è anche l’orgoglio di essere appesi lì… anche se sembriamo un po’ degli ex voto».
Lo spettacolo che proporrà è «un insieme di attualità e di ricordi di carriera legati allo storico locale. Racconterò come si sia cercato e si cerchi di far ridere, ma anche del passaggi dagli autografi sul tovagliolino del locale ai selfie».
Il “palato” degli spettatori del Caffè teatro è «raffinato. Sono persone che conoscono cabaret e lo conoscono da anni. Il merito è di Maurizio Castiglioni e di coloro che come lui, non senza sofferenza, hanno continuato a sperimentare, a permettere ai ragazzi di provare e farsi conoscere, mantenendo la barra a dritta».
Un anniversario importante. «È come una coppia che festeggia i 62 anni di matrimonio come i miei genitori. È giusto celebrare chi ce la fa, io piuttosto mi iberno».
Parlare della vita di coppia fa ridere, parola di chi lo fa dalla metà degli anni ’90.
«Oggi ci sono di mezzo i social e se per limonare devo stare 20 ore con una su Facebook, piuttosto limono da solo. Twitter ha sintetizzato tutto in 140 caratteri. È sbrigativo. Le dici: «Me la dai?» e lei risponde: «No». È finito il concetto».
Utili per imparare la sintesi, finiscono col «togliere i caratteri, ma anche il carattere della persona. Negli anni ‘90 martellavi una donna di parole finchè lei usciva con te per sfinimento».