In vespa fino a Cernobyl… per la vita

La nuova avventura di Alessandro Pozzi per raccogliere fondi per l’acquisto di un “sequenziatore”

Una nuova avventura di beneficenza per il vespista varesino dal cuore d’oro, , classe 1982, di Jerago con Orago, impiegato in un’azienda di telefonia e telecomunicazioni, con una grande passione per le vespe d’epoca. Pochi mesi fa, ad agosto 2017, la spedizione a Rovaniemi, alla casa di Babbo Natale e oggi Alessandro è già al lavoro per preparare la prossima missione – estate 2018: il progetto “Un viaggio per la Vita”, da Varese a Cernobyl con l’Associazione “Maria Letizia Verga”.

In sella ad una vespa di nome Gaspare, Alessandro Pozzi attraverserà 17 stati in 18 giorni passando, tra gli altri, da Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Polonia, Ucraina, Romania, Ungheria, Serbia, Macedonia, Albania, Montenegro, Bosnia Croazia, macinando più di 8000 chilometri per arrivare nella città simbolo di uno dei più gravi incidenti nucleari che la storia ricorda, avvenuto a Cernobyl nell’attuale Ucraina settentrionale, il 26 aprile del 1986.

L’obiettivo della raccolta fondi, promossa dal vespista, sarà l’acquisto di un “sequenziatore”, uno strumento che permette l’analisi della malattia residua minima mediante ‘digital PCR’ nei pazienti pediatrici italiani con leucemia linfoblastica acuta. Nel progetto, lodevole e ambizioso, per il raggiungimento di questo grande obiettivo, Alessandro sarà affiancato dall’Associazione “Amici del Comitato Maria Letizia Verga” di Sumirago, un’associazione fondata da genitori che hanno avuto bambini malati di leucemia, curati presso il Centro Maria Letizia Verga e che hanno lottato e vinto questa terribile malattia e che stanno lottando sul territorio affinché tutti i bambini possano avere la stessa possibilità di cura e di guarigione data ai loro figli.

Come è nata l’idea di questo nuovo viaggio di beneficenza? «Dopo aver conosciuto queste famiglie, ho deciso di aiutare il Comitato Maria Letizia Verga di Monza – ci spiega Alessandro Pozzi – e di sostenerlo per combattere la battaglia contro la leucemia del bambino, aiutando a finanziare questo progetto. In questi mesi che precederanno il viaggio, verranno organizzati numerosi eventi di raccolta fondi per questo progetto e il viaggio a Cernobyl sarà l’evento conclusivo. In alcune delle numerose tappe, porterò con me un messaggio di speranza anche ai bambini delle pediatrie di alcuni ospedali oncologici europei in contatto con il Centro Maria Letizia Verga».

Chi avrà al suo fianco nella preparazione e realizzazione di questa nuova avventura? «Il progetto è partito dalla sezione del Comitato “Maria Letizia Verga” di Sumirago mentre il progetto è stato messo a punto dal Comitato Maria Letizia Verga di Monza che collabora con l’Ospedale San Gerardo di Monza. Abbiamo il patrocinio della Regione Lombardia, della Federazione Motociclistica Italiana, oltre al Comune di Sumirago, e il moto club Nino Manzoni di Luino».

L’anno scorso, Alessandro Pozzi aveva viaggiato con Rudolph, la mitica vespa modello VNA2T del 1959, nata sidecar dalla casa madre Piaggio, alla quale era stata staccata la navicella per affrontare il viaggio; quest’anno chi sarà la sua compagna di viaggio? «Anzitutto si chiama Gaspare, il nome che le hanno dato i bambini che è anche il nome della cellula-pupazzo che i medici danno ai piccoli malati quando iniziano la terapia chemioterapica. La vespa è un modello VNB3 del 1962, grigio chiaro, che ho comprato a Forlì circa un anno fa. Come Rudolph, anche Gaspare è nello stato originario, ha solo un pochino di ruggine superficiale e le cambierò solo alcuni pezzi per sicurezza, perché la Vespa, come si sa, nasce per piccoli spostamenti, non certo per queste lunghe tratte».