I nostri dieci motivi validi per cui questa serie tv deve essere vista da tutti

Game of thrones - Impossibile stare senza: ecco perché

Semplicemente, una droga: una volta assaggiata la prima puntata del Trono di Spade (quasi per caso) non si riesce più a farne a meno. Astinenza devastante nei lunghi mesi di silenzio e anticipazioni tra una stagione e l’altra, odio sincero provocante istinti omicidi nei confronti di chiunque si azzardi a spoilerare la puntata che ancora non siamo riusciti a vedere. Difficile dire il motivo per cui Game of Thrones piace così tanto, allora ne diciamo dieci.

Perché è tanti generi in un solo genere. Sminuire “GoT” definendolo un semplice fantasy è riduttivo, perché dentro le sue stagioni c’è tutto: intrighi politici, rivisitazioni storiche, intrecci sentimentali, thriller, giallo e un po’ di sesso che in una serie tv come questa non guasta mai.Perché una serie che si permette di uscirsene con una puntata come quella delle “Nozze rosse”, ecco, merita di essere vista. Non diciamo nulla per non rovinare la scena a chi ancora non l’ha vista (ma c’è qualcuno che non l’ha vista?), ma quella puntata sta lì a dimostrare che tutto è possibile. Non affezionatevi a nessuno dei personaggi, perché qui può davvero morire chiunque.Perché è una serie partita in sordina ma poi letteralmente esplosa, e i produttori se ne sono accorti. Le ultime due stagioni si sono caratterizzate per gli investimenti milionari (inusuali per una serie tv), che hanno dato i loro risultati eccome. Location da sogno, particolare curati e dettagli ricercatissimi, cast da urlo, nulla è lasciato al caso.Perché la sigla è strepitosa. Di solito nelle serie tv è un accessorio che, dopo le prime volte, si supera agevolmente con un tasto del telecomando. In GoT, fateci caso, la si guarda sempre. Perché è bellissima, quasi ipnotica, e perché è una vera e propria mappa dei sette regni: occorre tenerla a mente, se non si vuole sbarellare nelle decine di salti spazio-temporali a cui ogni puntata ci sottopone.Perché c’è Tyrion Lannister: secondo noi, il Personaggio. Magistralmente interpretato da Peter Dinklage, il “folletto” (soprannome dispregiativo dovuto alla sua statura) affascina e conquista per la sua forza, la sua complessità, la sua natura. Perché entra in simbiosi, si insinua e possiede chiunque lo guardi. Conosciamo gente che non è riuscita a prendere sonno dopo aver visto la già citata puntata delle Nozze Rosse (terza stagione, nono episodio) e altri che ancora devono riprendersi dal finale della quinta stagione (no, non diciamo nulla: ma muovetevi a guardarla per favore).Perché è una serie terribilmente social, e ai social deve una bella fetta del suo successo. GoT non sarebbe stato lo stesso una decina di anni fa senza il supporto di una comunità virtuale che commenta, rilancia, crea e accresce l’attesa. Tra una puntata e l’altra, tra una serie e l’altra. E chi spoilera è massacrato dal resto della community.Perché ogni personaggio ha la sua personalità e resta coerente con il suo modo d’essere. E ogni personaggio ha un lato per cui vale la pena di essere amato. No, ecco: Re Joffrey non fa nulla per essere amato. E, no: nemmeno Ditocorto, per quanto ci riguarda.Perché, parliamoci chiaro, in GoT non c’è lieto fine. Non c’è tenerezza e non c’è amore, il dolore e la cattiveria vengono mostrati senza censure. E tutto questo male, ammettiamolo, attira: disgusta, fa arrabbiare, inorridisce. Ma ci piace. E ci fa tornare a vedere la puntata che segue più di mille lieto fine smielati.Perché la prima puntata della sesta stagione (noi l’abbiamo ovviamente vista in lingua originale, in italiano andrà in onda lunedì) pone le basi per qualcosa di grandioso. Fidatevi. E Jon Snow…