Delirio Rosafanti: da Cassano a Roma tifando per il rugby

Erano in 38 i cassanesi che ieri hanno assistito a Italia-Scozia del Sei Nazioni: «Sconfitti? Mai. Non dimenticheremo quei brindisi insieme»

Il rugby non è solo uno sport, per fortuna, ma è un modo di stare al mondo. Quindi, di nuovo per fortuna, il seguito che ha e l’entusiasmo che crea non sono legati esclusivamente ai risultati, alle vittorie, ai trofei.
Non è un caso quindi se l’Olimpico di Roma per le partite del Sei Nazioni è sempre pieno in ogni ordine di posto, e non è nemmeno un caso se chiunque passi un pomeriggio dentro lì esca totalmente rinfrancato, a prescindere dal risultato finale. Non è la classica retorica, è semplicemente un dato di fatto.

E’ il caso dei Rosafanti di Cassano Magnago, gruppo nato nel 2009 e che milita nel campionato Uisp, che ha vissuto ieri una giornata stupenda e che difficilmente scorderà. Venerdì sono partiti in 38 da Cassano Magnago alla volta di Roma per assistere ad Italia-Scozia, terza partita del Sei Nazioni per gli azzurri. Squadra al completo e fidanzate al seguito, anche se stavolta non parliamo delle solite fidanzate costrette a sorbirsi la partita in cambio di un weekend nella città

eterna.
La storia è un’altra, è stupenda, e ce la racconta il presidente dei Rosafanti : «Hanno organizzato tutto le nostre ragazze, a nostra insaputa. Hanno acquistato i biglietti per la partita, hanno prenotato i voli ed i Bed&Breakfast, senza che noi giocatori scoprissimo nulla. Il giorno di Natale, ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto. Che cosa posso dire, alla fine, per ognuno di noi è stato un regalo di Natale a dir poco sorprendente. Ed oggi eccoci qui, fuori dall’Olimpico in 38 persone, ragazzi e ragazze, a vivere assieme un weekend di rugby ed amicizia. L’Italia ha perso 36-20, a dirla tutta è stata anche una partita bruttina, ma sapete cosa vi dico? E’ stato bellissimo lo stesso e penso che non lo dimenticheremo mai». Non è tutto però, perché i Rosafanti sono entrati all’Olimpico con le loro felpe e le loro magliette: immaginatevi perciò un gruppone di quasi quaranta persone, ragazzi e ragazze, in rosa e nero, con magliette, felpe e parrucche. Insomma, uno spettacolo: «Ci siamo detti, quando mai ci ricapiterà di vivere un’esperienza del genere? Per questo motivo, ci siamo vestiti proprio da Rosafanti. Noi con le maglie da gioco, le ragazze con le felpe, qualcuno anche con le parrucche e la faccia dipinta. Perciò ripeto, a prescindere dal risultato e dalla sconfitta, vale l’esperienza di un pomeriggio indimenticabile all’Olimpico e di un weekend da Rosafanti in giro per Roma. Stasera (ieri) invaderemo un ristorante del centro, ci prenderanno per pazzi».

Fuori c’è il frastuono del Terzo Tempo a margine della partita, dentro l’Olimpico un’atmosfera unica vissuta assieme anche ai tifosi scozzesi: «Giusto per farvi un esempio: verso metà partita, la fila di tifosi scozzesi sopra di noi ha offerto la birra a tutti quanti. Guardavamo la partita assieme, a tratti gli scozzesi tifavano Italia e noi Scozia. Ci siamo fatti fotografare assieme, ci siamo presi in giro e abbracciati a fine partita. E’ bello così, è un’atmosfera veramente unica che non si ritrova in nessun altro evento sportivo. Per questo motivo siamo felicissimi di averla vissuta tutti assieme grazie a questo regalo inaspettato che ci hanno fatto le nostre ragazze».