La “guerra dei carrelli” a suon di coltellate

Marocchino rintracciato e arrestato a Milano Porta Garibaldi: aveva ferito un altro straniero

Due anni fa aveva aggredito un cittadino del Bangladesh, ferendolo in maniera grave alla testa; lunedì scorso alla stazione ferroviaria del Terminal 1 ha ferito con un coltello un’altra persona. La “guerra dei carrelli”, la battaglia tra poveri e disperati che gravitano attorno allo scalo aeroportuale di Malpensa, si arricchisce se così si può dire di un altro triste capitolo.

L’autore delle coltellate si trova ora in stato di fermo, arrestato dagli agenti della polizia di Stato dell’Ufficio di Frontiera dell’aeroporto.

Qualche giorno fa uno straniero era stato trovato a terra con ferite da taglio al braccio e al fianco sinistro: era stato aggredito ed era stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Gallarate, dove lo hanno sottoposto un intervento chirurgico a causa di una lesione al tendine. I poliziotti hanno ricostruito la dinamica dell’aggressione, individuando il responsabile nel trentenne marocchino grazie alle immagini dell’impianto di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte.

Nel pomeriggio di sabato la Polfer di Milano Porta Garibaldi contattava i colleghi di Malpensa segnalando che il trentenne era stato trovato alla biglietteria della stazione ferroviaria. Su disposizione del pm di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, la Polfer ha quindi fermato il marocchino, trasferendolo a San Vittore. Agli inquirenti l’uomo ha racconto di aver avuto un violento litigio con la vittima per motivi personali.

Pare che già in passato avessero avuto dei problemi. Il trentenne, come detto, già due anni fa era stato arrestato dagli uomini della Polaria per lesioni gravi ai danni di un cittadino del Bangladesh che come lui procacciava i carrelli ai passeggeri offrendo un servizio di facchinaggio. Dopo l’aggressione di settimana scorsa, sono state inserite le ricerche per rintracciare il marocchino che subito dopo il violento gesto si era dato alla fuga rendendosi irreperibile. Dopo i fatti del 2014 era stato scarcerato e accompagnato con un provvedimento del Questore di Varese al CIE di Bari per l’espulsione. Durante la permanenza al centro il trentenne presentò istanza di asilo politico, recentemente rigettata dalla Commissione territoriale per Rifugiati.

Resta il fatto che il facchinaggio abusivo resta una piaga sempre viva nel tessuto aeroportuale dello scalo internazionale della Brughiera.

Proprio per questo rimane costantemente nel mirino delle autorità: nelle ultime ore, infatti, la Polaria ha effettuato numerosi controlli nei confronti di alcuni personaggi che gravitano in aerostazione allo scopo di procacciare clienti per il trasporto dei bagagli, nei cui confronti sono stati adottati provvedimenti amministrativi come per esempio il foglio di via.