«La Lega è una e unita. Le polemiche? Mi fanno ridere». Il leader del Carroccio torna a Somma Lombardo e detta la linea per il futuro del centrodestra: «Con Berlusconi? Sì, ma patti chiari. E Alfano e Verdini non li voglio più vedere». Un messaggio chiaro a quei leghisti che strizzano l’occhio al vecchio modello della coalizione.
Di fronte a qualche centinaio di militanti al Mossolani, il “Matteo giusto” («ma è giusto anche il nostro Matteo, il consigliere Zantomio» scherza il segretario cittadino di Somma ) ha inaugurato la festa provinciale insieme al segretario .
Le prime parole sono per i presunti dissidi interni, con o con «A molti piacerebbe una Lega divisa ma è il contrario – assicura il segretario federale – la Lega è unita, ascoltiamo tutti ma la linea è una. Polemiche? Quando leggo i giornali rido».
Di Maroni dice: «L’ho sentito oggi e lo vedo lunedì. Idee e sensibilità diverse ci stanno, purché ci sia un obiettivo comune. E noi puntiamo al governo nazionale». Ma al “vecchio Capo”, che storce il naso di fronte alla Lega lepenista, non le manda a dire: «Questa linea ci fa perdere voti? I numeri dicono il contrario ma ognuno è libero di leggerli come vuole». E ancora: «Umberto Bossi mi dice che dobbiamo stare con Berlusconi,
ma patti chiari e amicizia lunga sul nostro programma – chiarisce Matteo Salvini – non faremo ancora una volta le talpe. Se qualcuno mi propone di tirare in ballo ancora gli Alfano, i Verdini, i Cicchitto, io gli dico “stai a casa tua”. Non mi faccio fregare un’altra volta». Infatti sul progetto di , Salvini non mette le mani avanti: «Non ho ancora capito cosa vuole fare, quando lo capiremo ne parleremo». Insomma, un Salvini determinato, che vuole mettere da parte i dissidi interni per continuare a correre. Come? «Anche a Varese abbiamo perso, e mi fa male ancora adesso – sprona il leader del Carroccio – adesso bisogna rimboccarsi le maniche, ricominciare a lavorare con più umiltà, che è nello spirito della Lega, e lavorare via per via, quartiere per quartiere, per tornare a vincere».
Nessuna linea invece a livello locale, in vista dell’appuntamento con le elezioni provinciali: «Liberta di scelta ai territori». Nel corso della serata, Salvini tocca un po’ tutti i temi della politica nazionale, a partire dall’invasione dei profughi: «Richiedenti asilo un cazzo – tuona il leader – sono immigrati clandestini. Per fortuna anche qualche parroco si sta accorgendo di quella che è la realtà dei fatti».
Ed ecco una proposta che verrà fatta a Pontida: «Chiederò che ogni segretario provinciale scelga una struttura di accoglienza dei profughi per provincia. Poi educatamente, pacificamente, in punta di piedi, quell’albergo o quel centro ce lo andiamo a riprendere per rimetterlo a disposizione dei nostri cittadini».