Sesso in chat per soldi. La 14enne denuncia tutto

Quarantenne, incensurato, è stato fermato dalla Polizia nel luogo dell’appuntamento con la ragazzina

Adescatore di minorenni su internet in manette a Gallarate: nelle ultime ore, infatti, gli agenti di polizia del Commissariato hanno arrestato un uomo che aveva tentato di adescare una quattordicenne residente in città. L’uomo, finito in manette, è un quarantenne del posto: si tratta, secondo le prime informazioni, di un insospettabile, di un soggetto incensurato, con un lavoro ordinario e una vita normalissima. Tuttavia il sospetto degli investigatori è che la quattordicenne non fosse l’unica ragazzina finita nel suo mirino: è probabile che anche altre giovanissime fossero state in qualche modo adescate, ma in questo senso sono ancora in corso tutti gli approfondimenti investigativi da parte degli agenti di polizia del commissariato di Gallarate che stanno conducendo le indagini che hanno portato all’arresto del presunto adescatore di adolescenti.

In questo caso si tratta di una ragazzina, poco più che bambina. La sera del 3 aprile la giovanissima, accompagnata dal padre, si è presentata negli uffici del commissariato della polizia di stato di Gallarate. Era visibilmente scossa: la quattordicenne ha raccontato di essere stata adescata sui social network da un uomo adulto che le inviava immagini e video mentre compiva atti sessuali. L’uomo le avrebbe chiesto con insistenza di poterla incontrare in un noto parcheggio della città, rendendosi disponibile ad effettuare ricariche telefoniche o a darle del denaro per comprarsi vestiti. A quel punto sono stati organizzati servizi di appostamento nei paraggi del luogo dove avrebbero dovuto incontrarsi, ma dopo numerosi contatti telefonici attraverso la chat di un noto social network l’adescatore non si è presentato all’appuntamento.

A questo punto i poliziotti rientrati in Commissariato hanno raccolto la circostanziata denuncia della minore venendo a conoscenza di ulteriori particolari raccapriccianti. Da quel momento gli investigatori del Commissariato, in stretto contatto con il Pm Maria Cristina Ria della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, vista la delicatezza della situazione, hanno monitorato giorno e notte il profilo della giovane vittima. L’adescatore avrebbe tentato di nuovo di corrompere la ragazzina promettendo denaro e inviando video a sfondo sessuale in una escalation di proposte, culminate il 7 aprile quando si è presentato all’appuntamento convinto di poter incontrare la sua vittima, ma ad attenderlo c’erano i poliziotti che lo hanno arrestato per induzione alla prostituzione di una minorenne.