Ponticelli, continua la polemica: «La raccolta firme non è legale»

L’iniziativa per convincere l’amministrazione a un consiglio aperto è risultata irregolare

Continua la polemica sui ponticelli, stavolta è la richiesta di convocare un Consiglio comunale aperto a finire nel mirino non solo delle opposizioni, ma questa volta anche della maggioranza. Nei giorni scorsi erano state raccolte oltre 400 firme per convincere l’amministrazione a organizzare l’incontro pubblico: tutto inutile però, perché a quanto sembra la raccolta non è avvenuta a termini di legge.

Sull’argomento è intervenuto il presidente del Consiglio comunale saronnese : «Il vivace dibattito sull’argomento greenway, ciclo-metropolitana saronnese, abbattimento dei ponticelli ferroviari di via Filippo Reina e via don Luigi Monza ha portato all’attenzione della cittadinanza diverse iniziative. Tra queste, due toccano da vicino il Consiglio Comunale da me presieduto: una richiesta di convocazione di una seduta aperta, attivata mediante una raccolta firme e una successiva richiesta di consiglio comunale aperto da parte di sette consiglieri comunali. Per la seconda il Regolamento prevede lo svolgimento dell’assemblea entro 30 giorni a partire dal 7 novembre, giorno di protocollazione della richiesta. Per la prima invece è prevista una procedura più articolata a partire dalla modalità di raccolta, autentica e consegna delle firme fino alla verifica del Segretario Generale in merito alla correttezza procedurale e sui contenuti».

Prosegue Fagioli: «Come si evince dal parere del Segretario Generale pur essendo il contenuto della richiesta di Consiglio comunale aperto ammissibile e nell’interesse generale, la raccolta firme non può essere considerata valida ai fini della richiesta di convocazione di una seduta aperta: sono difatti diversi gli errori procedurali e formali. Ciò che è stato depositato all’ufficio protocollo del Comune non riporta l’indicazione delle generalità di un rappresentante dei sottoscrittori; le firme non risultano autenticate da un consigliere comunale né da altro pubblico ufficiale; alcune firme non risultano regolari essendo carenti di indirizzo ed in alcuni casi non sono residenti a Saronno; è addirittura errato il destinatario della raccolta firme e infine nella documentazione non è indicata l’esatta intitolazione dell’ordine del giorno».

Chiosa Fagioli: «Per concludere evidenzio anche che i moduli utilizzati per la raccolta firme non rispettano quanto previsto in materia di trattamento di dati sensibili e sulla privacy, dunque questa raccolta di firme non è legalmente accettabile». Nel fine settimana si terranno comunque altre iniziative contro lo sbancamento della linea sopraelevata Saronno-Seregno.