«Vuoi prostituirti? 200 euro per il “posto”»

Nei guai una trentenne rumena: pretendeva il “dazio” da una connazionale. E le indagini continuano

Pretendeva 200 euro in contanti a settimana da una connazionale in cambio della “piazzola”: nei guai è finita una donna di 30 anni, di origini rumene, residente a Uboldo. La giovane straniera dovrà rispondere delle gravi accuse di sfruttamento della prostituzione e di estorsione. La presunta vittima della situazione è una connazionale prostituta residente nel Milanese. Stando alle prime ricostruzioni, la prostituta svolgeva la propria attività nella zona di via Leonardo Da Vinci, lungo la strada che collega Lomazzo a Turate, a due passi dalla Pedemontana. Ma la “lucciola” milanese per poter svolgere la propria attività doveva versare una cifra settimanale piuttosto consistente. Si parla di circa 200 euro a settimana.

Un “dazio” inevitabile se voleva continuare a prostituirsi lungo quella strada di Lomazzo. Da tempo, infatti, stando alle ricostruzioni investigative, la rumena era diventata un po’ la “capetta” della zona, tanto da definire le tariffe alle quali ci si doveva attenere. Per il momento la vittima della presunta estorsione è solo una, ma il giro potrebbe estendersi a macchia d’olio.

Il sospetto degli inquirenti, considerando il numero cospicuo di donne impegnate in attività di prostituzione sulla stessa strada, è che anche altre “lucciole” possano aver subito lo stesso trattamento. Motivo per cui sono tuttora in corso tutte le verifiche del caso per chiarire con esattezza se effettivamente anche altre ragazze hanno dovuto pagare il “posto”.

La presunta estorsione sarebbe venuta a galla grazie alla denuncia della prostituta presunta vittima. La donna avrebbe raccontato tutto ai carabinieri della stazione di Lomazzo. I militari, dopo aver raccolto la versione fornita dalla donna, si sono attivati per verificare quale fosse la situazione. Dopo una serie di accertamenti sono intervenuti e hanno arrestato la rumena che è stata trasferita al carcere di Como a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il quadro della vicenda sarebbe allarmante. Stando agli elementi raccolti dagli investigatori, infatti, i ricatti sarebbero andati avanti per circa 3 anni o giù di lì. Un tempo piuttosto lungo, durante il quale la rumena avrebbe estorto un considerevole tesoretto di svariate migliaia di euro. La vittima, evidentemente stanca dei soprusi subiti per un periodo tanto lungo, ha trovato la forza di denunciare tutto alle autorità competenti che dopo un’indagine lampo hanno chiuso il cerchio arrestando la presunta responsabile. Ma le indagini non si fermano qui. Il giro della prostituzione, piuttosto importante, che si sviluppa lungo la strada sta spingendo gli investigatori ha compiere nuovi accertamenti per stabilire la possibile esistenza di ulteriori soprusi.