“Funeral Slivoviza”, un addio da ridere

VARESE Quando si dice morire dal ridere. Un motto che si era fatto film con «Funeral party» nelle mani ironiche del padre dei Muppets, Frank Oz, regista devoto al cinema del buon umore, che con la pellicola si era cimentato nella connotazione comica del momento del lutto. Da qui parte la libera ispirazione di «Funeral Slivoviza», lo spettacolo teatrale di Black Out Teatro e Teatro Elidan con cui, il 4 febbraio alle 21, al Cinema teatro Nuovo di Varese, in via dei Mille, si apre la rassegna «Note di scena», inserita nel circuito di «Sipari Uniti». (Biglietti: da 6 a 8 euro).

Nel film l’ambientazione era la madre patria Inghilterra in cui la classica famiglia alto borghese, composta da madre, padre e due figli giovani-adulti, si appresta ad onorare il giorno del funerale del capostipite, prematuramente scomparso. In una situazione altrettanto anglosassone: festa di addio al caro estinto con tanto di pranzo, brindisi e sbronza in agguato. Così, da un inizio semi-serio, si procede in accelerata con situazioni paradossali verso una comicità travolgente di cui Oz – memorabile dissacratore di icone macho quali Tom Selleck e Kevin Kline,

fatti baciare nel film «In&Out» – aveva già dato prova di una certa maestria. Molto si attingeva da «Quattro matrimoni e un funerale», capostipite del filone “death comedy”, dove normalmente i comportamenti dei presenti sono vincolati alle regole cerimoniali, interrotti dall’inserimento di una serie di elementi-personaggi destabilizzanti. Sono questi “rompitori di schemi” che creano la situazione comica. Un “la” che dà il via al resto dei personaggi, aumentando sempre di più il ritmo in un intensificarsi di battute e sketch, tra chi cerca di salvare le apparenze e chi è involontario spettatore. E da questo aspetto ludico e conturbante parte «Funeral Slivoviza» che trae spunto dalla classica riunione di parenti in seguito alla perdita del capo famiglia. Il triste evento, unito alla combinazione diabolica di fattori imprevedibili, sfrena una reazione a catena di situazioni parossistiche e incontrollabili, convergendo verso un finale esplosivo totalmente imprevedibile, dove la follia dei personaggi, unita alla scelta di regia, altrettanto folle, travolgono attori e platea in un solo ed unico gioco teatrale fortemente liberatorio.

ATTORI VARESINI
L’associazione culturale Teatro Elidan nasce nel 1998 come compagnia teatrale e centro di produzione di spettacoli teatrali. Blackout teatro è nata da Varese Corsi. Diretta da Daniele Braiucca prende il nome da un episodio singolare. Nel 1998, durante il primo spettacolo del gruppo, un corto circuito fece saltare la corrente elettrica, mentre gli attori erano in scena coi piedi bagnati sul pavimento e i cavi della 220 dei proiettori teatrali. Non successe nulla di grave. Lo spettacolo andò avanti illuminato da torce elettriche e accendini, finché non si ripristinò la luce. Del gruppo originale restano solo tre elementi e, nel corso degli anni, ha assimilato, allievi e collaborazioni provenienti da aggregazioni diverse, sia dilettantistiche, sia professionali, costituendo una tra le compagnie più esperte del panorama teatrale varesino.

Barbara Rizzo

v.colombo

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