Calcio e ciclismo insieme per uno stadio polisportivo

Dialogo aperto tra il Varese e la federazione regionale e provinciale: a breve incontro dal sindaco

Il futuro non aspetta. Va immaginato, studiato, programmato. Meglio ancora se lo si può fare insieme. Il Varese è in piena crisi societaria, ma il presidente Gabriele Ciavarrella e il team manager del settore giovanile Massimo Scodellaro hanno il coraggio di guardare avanti con fiducia a un progetto per trasformare il Franco Ossola in un impianto polifunzionale.

Un progetto condiviso con la federazione ciclistica regionale e provinciale – interessata al recupero del velodromo Luigi Ganna – con cui c’è stato un incontro venerdì pomeriggio allo stadio: insieme a Ciavarrella e Scodellaro il presidente regionale Fci Cordiano Dagnoni, il vicepresidente vicario Fabio Perego e il presidente provinciale Massimo Rossetti.

Il dialogo è nato «da un nostro sopralluogo tecnico: è un peccato non poter usare un velodromo come il Luigi Ganna – spiega Rossetti – In questo momento è dichiarato inagibile (dal comune, proprietario dell’impianto ndr), ma dal sopralluogo effettuato è invece agibile a livello strutturale. Di certo ha bisogno di un make-up. Da quel sopralluogo è nata una sinergia tra noi e il Varese calcio».

«Per la prima volta queste due discipline si trovano per un progetto comune – dice Perego – Per noi, un passo importantissimo: vogliamo tornare a usare la pista. Qui si potrebbero organizzare gare regionali, nazionali e persino campionati italiani. E la parte bassa, quella che una volta era la pista d’atletica, sarebbe perfetta per i giovani dai 6 ai 12 anni: uno spazio come questo per le società, che oggi non sanno dove portare i bambini per allenarsi in sicurezza, sarebbe oro colato. Stesso discorso per l’handbike, che potrebbe allenarsi qui. E, per esempio, anche per l’atletica».

Un progetto che va nella direzione di quanto discusso da Ciavarrella con il sindaco Galimberti: «Sì. L’idea è che lo stadio diventi un impianto polifunzionale. Tutto si rilancia nella famosa “Varese città dello sport 2018”: per quella data deve essere tutto pronto. Il primo passo sarà presentare un progetto al comune; ottenuto il via libera, si partirà con la ricerca delle risorse: degli sponsor si sono già fatti avanti. Con noi c’è già la Polha, che potrà godere di una struttura adeguata alle sue necessità. Dialogo aperto poi con Vharese: incontrerò ancora Anna Sculli e Roberto Bof per il progetto di una squadra di calciatori disabili targata Varese».

Perché rendere il Franco Ossola un impianto polifunzionale è presto detto: «Il valore di un impianto è dato da quante persone lo frequentano: queste tre discipline, calcio, ciclismo e atletica ne porterebbero molte – l’analisi di Dagnoni – Se poi intorno a questa struttura crescesse anche qualche attività commerciale sinergica, come per esempio un centro di medicina dello sport o di fisioterapia, il valore crescerebbe ancora. Notizia recente è la delibera per cui lo sport potrà essere prescritto dai medici: così gli impianti potranno accreditarsi e ricevere un ticket. Lo stadio deve diventare un polo attrattivo, che porti qui chi ama lo sport, creando un circolo virtuoso».

Sinergia che permetterebbe «di ottimizzare la gestione della struttura – continua Ciavarrella – La gestione dello stadio costa circa 10mila euro al mese: poter dividere i costi è un aspetto, oggi, importante. Questo dà ulteriore lungimiranza al progetto».

Il prossimo passo sarà portare un progetto condiviso al sindaco Galimberti (che dovrà dare il via alle operazioni, essendo il comune proprietario dell’impianto): appuntamento nelle prossime settimane. Per toccare con mano il futuro, invece, c’è una data: «Sì, è il 7 maggio – conclude Scodellaro – quando noi del Varese abbiamo organizzato la Junior Cup (sul centrale di Masnago giocheranno i pulcini 2006 di Varese, Juventus, Inter, FeralpiSalò, Renate, Lugano, AlbinoLeffe, Giana Erminio, Novara, Como): al torneo vogliamo affiancare una gara di piccoli ciclisti (categoria Giovanissimi). Diventerebbe una manifestazione importante per tutta la città, perfetta per il motto che sta dietro a questo progetto: “Facciamo rinascere lo sport a Varese».