Fallimento del Varese 1910. Ora indaga anche la Procura

Ieri prima udienza con 71 creditori presenti e il curatore Fisco. Aperto un fascicolo: si ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta

– Fallimento Varese 1910: prima udienza ieri davanti al giudice . In tutto 71 le parti presenti ma, prima novità, il numero dei creditori è destinato ad aumentare. Ci sono infatti almeno un’altra trentina di soggetti, tra cui molti tesserati della società, che hanno presentato istanza per essere ammessi al fallimento della vecchia società. Il numero dei creditori potrebbe così superare i cento soggetti.Non solo: il curatore fallimentare ha inviato un’ulteriore relazione alla Procura di Varese. Il pubblico ministero , titolare delle indagini, ha già aperto un fascicolo: in particolare il debito della vecchia società nei confronti di Equitalia potrebbe costituire spunto di grande interesse per ravvisare eventuali reati societari e fiscali.

Una delle ipotesi da verificare è quella della bancarotta fraudolenta. Al momento non ci sarebbero indagati, ma Fisco a quanto pare invierà ulteriori relazioni all’autorità giudiziaria che sta coordinando l’inchiesta.Fisco ieri, tra l’altro, ha ridimensionato di due milioni di euro il debito del Varese 1910 che, in base ai calcoli del curatore fallimentare, si attesta intorno ai 13 milioni di euro. Nel corso dell’udienza il debito della società nei confronti di Equitalia è stato “ridimensionato”:

degli 11 milioni dovuti il giudice ha stabilito che 950 mila euro dovranno passare dal fronte creditore privilegiato (i soggetti che vengono saldati per primi) a quello del credito chirografario.
Equitalia potrà avere subito 10 milioni di euro, per i restanti 950 mila dovrà attendere che vengano saldati anche gli altri. Altro punto controverso: , ex giocatore del Varese 1910, ha avanzato una richiesta creditizia pari a un milioni 281 mila euro. L’ex giocatore ha già avviato una causa civile nei confronti della società chiedendo la stessa cifra risarcitoria.

C’è sul piatto, in seno a questa causa civile, una proposta risarcitiva pari a 85 mila euro avanzata da un giudice di pace. Con la causa civile ancora aperta e nessuna sentenza emessa, il giudice fallimentare ha stabilito che il credito che Martinetti può avanzare è zero. Infine la società “Oro in Euro”, di proprietà di che fu presidente del Varese 1910 negli anni coinvolti nella procedura fallimentare, avanza un credito chirografario pari a un milione 190 mila euro, che il giudice ha decurtato di 230 mila euro. L’udienza è stata quindi aggiornata: si parla di fine giugno anche se una data certa ancora non c’è. Nel frattempo il lavoro della Procura corre parallelo. Il debito nei confronti di Equitalia interessa in modo particolare gli inquirenti. E proprio qui potrebbero profilarsi altri reati quali, ad esempio, il mancato versamento di Iva e contributi.