Gli incivili che devastano la bellezza di Varese

Sono ormai troppe le aree utilizzate come discariche abusive sul territorio della Città Giardino. L’ultima è spuntata in viale Valganna. Ma è solo uno dei tanti luoghi che vengono presi d’assalto per gettare rifiuti

In viale Valganna, vicino al Famila, è comparsa una discarica abusiva. Qualcuno ha scaricato le sponde di un letto, borse rotte, qualche bottiglia, poi sacchi contenenti vestiario. La discarica non è sorta nel parcheggio del supermercato, ma in quello attiguo, ed è stata scoperta da Enzo Crenna, gev della Provincia di Varese. Lo stesso che qualche settimana fa aveva segnalato la comparsa di una montagna di pneumatici in via Giambologna, prontamente rimossa da Aspem dopo che il Comune ne ha fatto segnalazione.

Un problema analogo a quello di viale Valganna si trova in viale Borri, di fronte al discount. Anche in quel caso i cittadini interpretano il contenitore per la raccolta dei vestiti usati come un cassonetto dell’immondizia e approfittano della sua presenza per lasciare, nelle vicinanze, sacchi con dentro di tutto.

Da sempre la zona delle stazioni – sia nei pressi di piazzale Kennedy, che di via Lazio – è una delle più sporche: vicino ai binari della ferrovia si trova di tutto, perlopiù sacchi, bottiglie, oggetti di cui le persone si vogliono disfare velocemente (talvolta sono stati trovati anche portafogli e borse rubate). Maglia nera alla zona del cimitero di Giubiano, dove le rivette di via Maspero vengono interpretate come discariche a tutti gli effetti, tanto è vero che una volta vi è stata scaricata una intera cucina. Per rimuoverla, gli addetti di Aspem si sono dovuti calare con le corde. Nella stessa zona, per cercare di arginare il problema, e frenare lo scarico di rifiuti, l’ex assessore Stefano Clerici aveva piantato alcuni alberi.

Gli stabili abbandonati dietro alle stazioni sono un ricettacolo di mala frequentazione e di immondizia, che spesso viene abbandonata all’interno degli immobili dagli stessi occupanti. Mini discariche si trovano in centro Varese, anche in città, negli angoli più bui e meno frequentati, ne è un esempio la zona tra viale Milano e via Orrigoni, dove è facile trovare bottiglie e resti di cibo (come in piazza Repubblica e in via Como).

Via Friuli, insieme alla zona dietro al cimitero di viale Belforte e via monte Nero, con la complicità della notte, da sempre costituiscono un “invito” per tutti coloro che cercano un posto appartato dove scaricare inerti. Si è un po’ risolto, invece, il problema dei rifiuti abbandonati in via Piana di Luco grazie alla installazione di una sbarra che impedisce l’accesso al bosco ad auto e camion.

Si pensa che, progressivamente, con il trascorrere degli anni, a fronte dell’attività di educazione condotta nelle scuole, aumentino il senso civico e il rispetto dell’ambiente. Ma niente. Il problema delle discariche abusive, purtroppo, conferma Aspem, non ha subito alcuna diminuzione negli ultimi anni.

I cittadini, forse, non considerano che i costi della pulizia ricadono su tutta la collettività. I contribuenti si trovano a pagare per la rimozione di rifiuti in molti casi abbandonati da persone che risiedono fuori dai confini del Comune. Aspem può intervenire anche sulla proprietà privata qualora lo chieda l’autorità di pubblica sicurezza per arginare pericoli di contaminazione e inquinamento (l’intervento viene poi fatturato ai proprietari dell’area che è stata sporcata).

Aspem, nell’attività di routine, ispezionando i punti più critici, rimuove i rifiuti laddove l’operazione non richieda l’impiego di mezzi o attrezzature speciali. Per togliere l’amianto, invece, servono ditte specializzate