Gli studenti interrogano i candidati: «Ma che cosa farete appena eletti?»

Verso il voto - Orrigoni, Malerba e Galimberti hanno incontrato gli alunni del Sacro Monte, moderati da Inzaghi

– La riprova è arrivata puntuale, stavolta nel salone del liceo Sacro Monte di Varese: a prima vista i giovani d’oggi sembrano degli eterni disinteressati, e come tali troppo spesso vengono definitivamente giudicati, salvo poi – con due o tre domande di quelle giuste – essere capaci di mettere in riga i candidati sindaco come forse nessun giornalista al loro posto.

Ai diciottenni dell’istituto varesino – e alla proficua ed esperta conduzione del direttore di Rete 55 Matteo Inzaghi – va dunque il merito dell’interessante dibattito andato in scena ieri “sui banchi di scuola” tra Stefano Malerba, Davide Galimberti e Paolo Orrigoni, tre dei sei concorrenti alla poltrona di primo cittadino alle elezioni del 5 giugno prossimo. L’appuntamento – fortemente voluto dal dirigente scolastico Marco Pippione – ha restituito linearità e asciuttezza di esposizione a volte mancate in questa campagna elettorale e ha regalato anche alcuni punti fermi di valore assoluto,

come – per esempio – la rivelazione che ciascuno dei candidati ha fatto di quello che sarebbe il primo atto da sindaco in caso di elezione. Così Galimberti: «Revocherei il progetto del parcheggio alla Prima Cappella. Si tratta di un’opera inutile per lo sviluppo del borgo: le risorse necessarie andrebbero impiegate per sviluppare una mobilità diversa».
Così, invece, Orrigoni: «Darei impulso ai lavori di sistemazione di piazza della Repubblica – oggi come oggi oggettivamente brutta, poco vivibile e non utilizzabile – e della caserma Garibaldi. Accogliendo le idee della cittadinanza in merito». Così, infine, Malerba: «La prima cosa da fare sarà guardare quanto c’è nel portafoglio comunale. La seconda: stilare un progetto complessivo per la città, che guardi avanti di 20 anni. Piazza della Repubblica? Sì, è un problema: al posto della caserma mettiamoci un mercato coperto, con dentro le nostre botteghe storiche».
Prima i tre potenziali borgomastri si sono presentati (Orrigoni: «Ho sentito il dovere di fare qualcosa per la mia comunità, intercettando il cambiamento»; Galimberti: «Voglio ascoltare i miei concittadini, riportando credibilità alla politica varesina»; Malerba: «Sono come voi giovani: non credo più a questa politica e voglio impegnarmi per un futuro nuovo»), poi hanno esposto le loro priorità: solidarismo municipale e sviluppo del settore terziario avanzato per Malerba, riqualificazione dei quartieri più degradati, recupero dell’attrattività e incremento dei servizi ai cittadini (tramite il volontariato) per Galimberti, creazione di una squadra coesa di governo e delle condizioni per un aumento demografico («almeno 2000 persone) per Orrigoni.
Infine spazio alle domande dei ragazzi: cultura («Perché a Varese si fanno solo eventi scadenti?»), sicurezza, eternit (uno studente ha portato l’esempio di quello non rimosso presso la centrale del Latte Varese) e qualche punzecchiatura sulle precedenti dichiarazioni, tra soluzioni efficaci per i giovani, effettivo utilizzo della forza rappresentata dal volontariato e povertà diffusa.

«Le eccellenze culturali a Varese esistono – è stata la risposta di Orrigoni – bisogna solo valorizzarle. Io mi impegno a organizzare una notte bianca della cultura per ognuno dei 5 anni di governo. Sicurezza: eliminiamo le disparità trai quartieri. Amianto: sarà una priorità per l’amministrazione, che eventualmente si dovrà sostituire ai privati». «Scegliamo un campo e diventiamo i migliori del mondo in quello – ha replicato Malerba – come l’Umbria ha fatto con il jazz. Sicurezza: ci si dovrà impegnare per la prevenzione, eliminando i luoghi dove è più facile delinquere. Eternit: quello indicato non è nemmeno l’unico sito cittadino in cui persevera il problema. Per smaltire l’amianto utilizziamo i finanziamenti esterni, come quelli europei».
«Varese deve diventare culturalmente più ambiziosa – ha infine affermato Galimberti – abbinando la cultura alle sue eccellenze turistiche e promuovendo una collaborazione con i privati. Sicurezza: ci vuole il vigile di quartiere, la polizia locale deve tornare sulla strada. Amianto: se sarò eletto, mi impegnerò a sistemare un’area degrada della città ogni anno».