Il Circolino di Casbeno apre la sala di ping pong

«Ci siamo rimboccati le maniche assicurando uno svago divertente anche nelle sere di inverno»

Il Circolo di Casbeno ha una “nuova” sala per il ping pong: continua così la storia modera di un’antica e unica realtà varesina.
Tra i simpatizzanti che si sono rimboccati le maniche per ridipingere e sistemare lo spazio c’è anche Fabio Ilacqua, l’artista varesino varesino già vincitore del Premio della Critica a Sanremo e autore del nuovo singolo di Mina e Celentano.

«Fabio – spiega il presidente del circolo, Carlo Marcellini – ha capitanato il gruppo di simpatizzanti e soci che si è dato da fare con tempera e pennelli per sistemare uno spazio che non era valorizzato. Quando si sono offerti abbiamo accettato con piacere».
È naturale domandarsi come una realtà nata 110 anni fa possa continuare ad esistere.
«Con tanti sacrifici da parte nostra – dice il vice presidente, Maurizio Galli – e di chi ci dà

una mano: dai consiglieri agli avventori come è successo in questa occasione, assicurando uno svago divertente anche nelle sere di inverno».
Un altro modo, come il recupero del il calcio balilla, per interessare i più giovani. «Il proseguo del nostro Circolo dipende dai ragazzi della sera. Il giovedì quando c’è l’happy hour della birra, si trasforma in una bella brigata. I sacrifici stanno pagando».
«Ci stiamo accorgendo – commenta Carlo Crestani – che non è un divertimento d’altri tempi, ma anzi scopriamo spesso che in tanti sarebbero venuti prima a giocare se l’avessero saputo. È un piccolo cambiamento che sottolinea la voglia di “innovazione”, di dare sempre nuovi motivi per stare qui. I circoli di una volta che non vanno in questa direzione rischiano di morire, mentre a me capita spesso di avere a che fare chi mi dice di non conoscere realtà simili alla nostra».

«Credo – aggiunge Marcellini – che questo sia uno dei pochi circoli gestito ancora direttamente dai soci. È una scelta difficile da portare avanti, ma che ci permette di non perdere la nostra funzione sociale. Una funzione che credo anche le istituzioni debbano tenere in considerazione cercando di aiutarci, altrimenti avremo difficoltà enormi per andare avanti». Si perderebbe uno spazio di svago, di associazionismo e di vita comune.
«È fondamentale tenere certi valori e principi. Gli amministratori si sono detti disponibili ad avere degli incontri in questo senso».

All’inizio dei ‘900 è stata una grande intuizione «la creazione di cooperative come queste, fondate sulla solidarietà e la cooperazione. Sta a noi rispettare quanto fatto e innovare, anche con iniziative culturali e ludiche, per stare al passo coi tempi cercando di dare spazio soprattutto ai giovani».
Per Fabio Ilacqua «questo posto è una realtà unica a Varese. I circoli sono diventati bar, ma questo è rimasto un luogo di ritrovo, un bellissimo ambiente con una storia fantastica e una cantina stupenda. Va tenuto vivo, non c’è alternativa, perché unico nel suo genere». È un posto in cui «avere uno scambio e la partecipazione, socio o non socio, è fondamentale».
La saletta era da valorizzare. «Con Carlo Crestani e Roberto Prina poi anche altri, da Giancarlo a Mauro, l’abbiamo ridipinta per portare dentro i ping pong. Sembra una cosa piccola, ma è un altro fattore importante di aggregazione». Il risvolto interessante è che «con questi giochi o quelli in scatola si è costretti a spegnere il cellulare e finalmente si interagisce.
Ormai esiste solo a realtà virtuale che è diventata più vera del vero, mentre qui si gioca, si parla, si suda. Si è vive ed è questo il bello del circolo».