Il piccolo Cristian è in Russia. Come ha fatto a salire sul volo?

I Carabinieri vogliono scoprire che tipo di documento sia stato usato

Il piccolo Cristian si trova già in Russia.

Il bambino sottratto nel pomeriggio di sabato dalla madre, una donna di origine russa che non ne ha la custodia legale, sarebbe stato portato nell’arco di poche ora dal momento della sua sparizione fuori dall’Italia.

Secondo la ricostruzione emersa dalle indagini della compagnia dei Carabinieri di Varese, il piccolo sarebbe stato portato in taxi dalla madre fino a Nizza.

E da lì imbarcato, sempre nel pomeriggio di sabato, su un volo diretto a Mosca.

Non è dato sapere se anche la madre del bambino sia salita su quel volo. Riguardo a quest’ultimo dettaglio è possibile che sia rimasta a terra.

L’unica certezza avuta dalle indagini, per il momento, è proprio quella che Cristian fosse sicuramente sull’aereo diretto nella capitale russa.

Solo nella giornata di ieri, quindi, la famiglia paterna, residente in provincia di Varese, ha potuto finalmente avere qualche notizia sul bambino. Il quale starebbe bene, sempre secondo quanto hanno potuto appurare gli investigatori.

Il piccolo Cristian era scomparso con la madre attorno alle 13 di sabato scorso. La donna si sarebbe sottratta alla vigilanza di un’educatrice dei servizi sociali, che era presente all’incontro tra madre e figlio, utilizzando la scusa di dover accompagnare il bambino in bagno. La donna, per non destare sospetti, ha lasciato una serie di borse al tavolo del McDonald’s, dove stavano pranzando, chiedendo all’educatrice se poteva controllargliele. Un escamotage evidentemente studiato con attenzione, dal momento che le borse, come sarebbe emerso successivamente, erano piene di carte e bottigliette, utilizzate evidentemente per fare volume.

Il piccolo era affidato ai nonni paterni e poteva incontrare la madre solo con la presenza di una terza persona, incaricata dai servizi sociali. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Varese hanno permesso di ricostruire che la donna, subito dopo essere uscita dal fast food di Varese, il McDonald’s di via Morosini, è salita su un taxi, che sarebbe stato prenotato precedentemente, con il bambino e si è fatta portare all’aeroporto di Nizza.

Da qui, come è stato possibile accertare grazie alla collaborazione del collaterale organo di polizia francese, attivato tramite il centro di cooperazione di polizia e doganale di Ventimiglia, il pomeriggio stesso di sabato il bambino sarebbe stato imbarcato su un aereo diretto in Russia. Sono ancora in corso ulteriori indagini, fanno sapere i militari, sempre in collaborazione con la polizia francese, per accertare il tipo di documento utilizzato dal bambino e la destinazione raggiunta dalla donna, che dovrà rispondere di sottrazione di minore.

Al momento della scomparsa, infatti, il bambino non sarebbe stato in possesso di nessun documento di identità.

Una notizia, questa, confermata anche dai nonni affidatari del minore, visto che la carta d’identità, l’unico documento valido al momento in possesso del bambino (il passaporto è scaduto e non è stato rinnovato, ci fanno sapere sempre i familiari), si trova ancora a casa dei nonni.

Le indagini intanto proseguono incessantemente per capire dove si trovi la madre e per arrivare a comprendere come abbia fatto la donna a far salire il figlio su quell’aereo.