Indagato il pilota. La verità nella scatola nera

Doppia indagine a Varese e Lugano. Nell’incidente è morta Stefania Fendoni

Elicottero precipitato: doppia indagine. La procura di Varese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: al momento risulta indagato il solo pilota del velivolo, quale atto dovuto. Inchiesta aperta anche dalle autorità svizzere: l’AW109 precipitato sul monte Minisfreddo intorno alle 14.30 di sabato era decollato poco prima dall’aeroporto di Agno, vicino a Lugano.

Aeroporto che nella giornata di sabato era stato chiuso per nebbia: le condizioni di visibilità per i tecnici non erano idonee al volo. Nello schianto ha perso la vita Stefania Fendoni, 40 anni, di Sondrio, amante del volo in elicottero e degli sport alpini, e sono rimasti feriti il pilota del velivolo, 57 anni di Sondrio, pilota esperto e titolare di una società che si occupa di manutenzione e collaudi di elicotteri e ha anche una scuola di volo, e un finanziere svizzero di 69 anni.

Il pilota nello schianto ha rimediato ferite non gravi: è ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese e potrebbe essere di esso nelle prossime 48 ore. Più serie le condizioni del finanziere che nell’incidente ha rimediato una grave frattura al bacino. L’uomo ieri è stato sottoposto a intervento chirurgico: la prognosi resta riservata. Molto probabilmente oggi l’autorità giudiziaria varesina affiderà l’incarico per l’autopsia sul corpo di Fendoni al medico legale.

Ieri mattina la madre della quarantenne ha raggiunto l’obitorio dell’ospedale di Varese per il riconoscimento ufficiale: la donna è stata colta da malore davanti alla figlia morta. Sempre ieri, intorno alle 14.30, i carabinieri del comando provinciale di Varese, ai quali sono affidate le indagini, hanno individuato e recuperato la scatola nera dell’AW109. Sabato pomeriggio il prezioso strumento d’indagine non era stato trovato: la visibilità era nulla a causa della nebbia e gli specialisti del soccorso alpino speleologico del CNSAS di Varese con i vigili del fuoco hanno lavorato quattro ore, combattendo contro gelo e buio, per salvare i superstiti. Il relitto dell’aereo, messo sotto sequestro, è stato quasi completamente recuperato sabato. La scatola nera, però, non era stata trovata.

Ieri il prezioso computer di bordo, che ha registrato tutto di quel volo sarà inviato a Roma a disposizione dei tecnici Enav che analizzeranno le informazioni. Gli stessi tecnici eseguiranno le perizie sui resti dell’elicottero. Nessuna ipotesi sulle cause dell’incidente è stata al momento formulata. L’elicottero è sicuro e il pilota esperto ma nulla è escluso. Anche se le condizioni meteo così particolari, con la nebbia tanto fitta, restano la vera incognita da valutare. L’elicottero volava a bassa quota: il pilota avrebbe lanciato un primo sos via telefono. Poi, poco dopo lo schianto, lo stesso pilota è riuscito a fornire le coordinate relative al luogo dell’incidente grazie al gps sul telefonino: nell’incidente è andata distrutta la quasi totalità della strumentazione di bordo. Il fatto che il pilota sia indagato è atto dovuto a tutela dello stesso indagato.

L’inchiesta infatti dovrà chiarire fatti e responsabilità: la posizione del cinquantasettenne potrebbe anche essere archiviata al termine degli accertamenti.