Le gru illuminano il cielo. Lo spettacolo è rarissimo

L’evento. Il fotografo Franco Aresi dà l’allerta su Facebook: «Sono migliaia e di notte volano sopra le nostre teste»

È stato un birdwatcher blasonato e molto “social”, il fotografo naturalista Franco Aresi, a dare l’allerta alla città condividendo un post su Facebook: «Stanno passando in massa sopra le nostre teste, di notte: sono centinaia, migliaia di gru».

Era decisamente rara l’opportunità di vedere questi splendidi uccelli migratori che per arrivare ai caldi lidi africani di solito seguono la direzione indicata dalle montagne francesi e spagnole. Invece stavolta le gru hanno privilegiato come corridoio l’Italia, in particolare la provincia di Varese, grazie alle correnti termiche che si trovano a ridosso delle Alpi.

«Le stavamo aspettando: in questi giorni è arrivato il freddo da Nord», dice Monica Carabella, presidente del Gruppo Insubrico di Ornitologia.

«Quando le condizioni climatiche a Nord delle Alpi non permettono più un’adeguata alimentazione, molte specie di uccelli migratori puntano verso i quartieri di svernamento. Dal portale svizzero ornitho.ch avevamo visto che stavano arrivando gru con stormi di centinaia».

L’arrivo in massa delle gru nella provincia di Varese tra il 28 e il 29 novembre è stato documentato da numerosi appassionati birdwatcher varesini, alcuni di questi componenti di un gruppo whatsapp di alert che, in tempo reale, ha segnalato gli avvistamenti, permettendo di tracciare con estrema precisione il passaggio.

Che è stato avvistato in numerosi siti: a Ternate, in Valcuvia, sopra la Palude Brabbia-Lago di Varese e nel basso Varesotto, ma anche lungo il Verbano è stato osservato uno stormo di circa 500 individui in volo verso Sud, con una spettacolare sosta in volteggio sopra Santa Caterina del Sasso, prima di ripartire in volo diretto.

La gru è la specie migratrice più spettacolare ed entusiasmante, il cui trasferimento dal Nord Europa e dalla Russia è iniziato ai primi di novembre, a piccoli gruppi. Questi enormi uccelli, di taglia molto maggiore rispetto a specie più diffuse come l’airone cenerino, sono inconfondibili anche da molto lontano per la considerevole lunghezza, fino a 120 cm, l’apertura alare che arriva a quasi 2,5 metri, per circa 5-6 kg di peso.

Sembrano delle enormi “croci volanti” nel cielo, con il collo teso e la lunghissime zampe sporgenti oltre la coda.

Il loro volo è rettilineo con caratteristica disposizione a V. Si possono avvistare di giorno, anche con le nuvole e la nebbia. Di notte in particolare si possono sentire, grazie al loro “gru gru”, un verso di contatto flautato, continuo, che tiene unito il gruppo e dal quale prende il nome la specie.

Ora il passaggio è praticamente concluso, per chi non fosse riuscito a vederle, l’appuntamento, con un po’ di fortuna, è per la primavera prossima.