– La scomparsa del piccolo Cristian Brignoli è diventato un caso internazionale.
Il bambino, come abbiamo scritto ieri, si trova sicuramente in Russia, anche se non si sa ancora l’esatta località. Di lui al momento si perdono le tracce dopo l’atterraggio del volo a Mosca.
Il caso è difficile, perché coinvolge le Forze dell’Ordine di tra diversi Paesi. I Carabinieri della compagnia di Varese stanno indagando sugli spostamenti della madre del bambino, collaborando con la polizia francese, dal momento che il volo per Russia è stato preso all’aeroporto di Nizza.
Inoltre è stata coinvolta anche l’Interpol, che sta indagando sul caso nel tentativo di rintracciare l’esatto luogo in Russia dove il bambino si troverebbe.
Se di lui si ha la certezza che sia salito su quel volo e sia giunto in Russia, rimangono invece avvolti nel mistero gli spostamenti della madre.
Nessun certezza sul fatto che sia salita anche a bordo dell’aereo. E, se non l’avesse fatto, dove si sarebbe diretta dopo aver affidato il figlio al personale dell’aereo?
I militari stanno verificando appunto i suoi spostamenti, dal momento che la donna dovrà rispondere in Italia del reato di sottrazione e trattenimento di minore all’estero. Inoltre, i Carabinieri stanno anche indagando sui possibili complici che la donna potrebbe avere avuto in quest’operazione di “fuga”.
Il punto adesso è proprio quello di capire dove possa trovarsi la madre del bambino.
Da capire anche come la donna possa essere riuscita a far espatriare il piccolo, e quindi addirittura, una volta giunta in Francia, a farlo imbarcare su un volo internazionale, dal momento che il bambino era sprovvisto dei propri documenti italiani. La carta d’identità si trova infatti ancora a casa dei nonni. Lo stesso vale per il passaporto, che, come confermato dai familiari, risulta scaduto e non rinnovato.
Questa parte delle indagini, ovvero su come siano riusciti a farlo imbarcare sul volo, sono di competenza delle autorità francesi.
Una delle ipotesi è quella che il piccolo potesse avere anche dei documenti russi, dal momento che pochi giorni dopo la sua nascita, cinque anni fa, sarebbe stato registrato anche al Consolato russo, in modo da fargli ottenere la doppia cittadinanza, come avviene in questi casi, sia italiana che russa.
Non c’è nessuna certezza, ma è un’ipotesi che sta venendo vagliata.
Che abbia la doppia cittadinanza è stato confermato dai parenti. La possibilità che esistessero dei documenti russi che fossero validi per l’espatrio è un’ipotesi sulla quale adesso gli investigatori stanno lavorando.