Oriana Fallaci, una donna libera e coraggiosa. Che ha visto in faccia l’orrore dell’umanità

Il commento di Marco Tavazzi

Oriana la scrittrice. Oriana la guerriera. Oriana Fallaci ha fatto discutere, ha diviso l’opinione pubblica, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, che hanno coinciso con il nuovo scenario mondiale che si è venuto a creare dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle. Nei suoi ultimi libri ha tirato fuori tutta la sua rabbia nei confronti del fondamentalismo islamico. Non ha usato mezza misure e ha detto chiaramente che nessun dialogo è possibile. Se non fosse stata una professionista ormai famosa ed affermata, probabilmente avrebbe subito una sorta di “ostracizzazione”, che comunque in parte hanno attuato, contro la sua persona.

La Fallaci, tuttavia, non è solo la scrittrice de “La rabbia e l’orgoglio”. È stata una donna che ha vissuto in prima linea la sua esistenza, che ha saputo fare del giornalismo non solo una professione, ma anche una missione. Una donna libera come poche. E ancora oggi, nella società italiana, non è scontato trovare persone come lei. Per comprendere la sua figura occorre leggere i romanzi che ha dato alla luce dopo le sue esperienze come inviata di guerra.

“Insciallah” e “Niente e così sia” sono libri che ti gettano direttamente sul campo e ti fanno provare l’orrore autentico di quello che l’uomo è capace di fare al suo simile. L’ideologia come pensiero unico, il totalitarismo, sia esso politico o religioso. Con una prosa diretta, forte, incisiva, la scrittrice ha consegnato ai suoi lettori le immagini nitide di quello che avveniva nei principali teatri di guerra. Ha visto persone “plagiate” pronte a morire in nome di ideali che richiedono assurdi tributi di sangue. Ha visto, soprattutto, chi sta dietro e tira i fili di queste marionette. Oriana Fallaci ha vissuto scoprendo, e pagando sulla propria pelle e sulla pelle dei propri cari, quanto costi a questo mondo la parola libertà.

Il suo unico “peccato” è stato quello non aver usato “diplomazia” negli ultimi suoi libri. Ma chi ha vissuto quello che ha vissuto lei, sa che spesso la diplomazia è un lusso che non ci si può permettere.