Polizia Locale “disarmata”. La Lega Nord attacca la giunta

I leghisti Pinti e Piatti si schierano con il sindacato dei vigili. E presentano un’interrogazione

«Assurdo che i nostri agenti debbano fronteggiare questioni collegate alla sicurezza potenzialmente pericolose senza le adeguate dotazioni».

Marco Pinti, consigliere comunale del Carroccio, si schiera al fianco degli agenti del comando di polizia locale di Varese che, ancora una volta, davanti all’occupazione delle stazioni da parte di un gruppo di circa 80 migranti, con grande schieramento di forze dell’ordine hanno sollevato il problema: «polizia di Stato e carabinieri giustamente in assetto antisommossa. Noi con il cappellino e la t-shirt».

Era stato Alex Conte, segretario provinciale del Sulp, il sindacato di riferimento per il corpo era tornato sul tema: «da anni attendiamo bastoni distanziatori e spray urticante, dotazioni minime indispensabili per poter svolgere il nostro lavoro in sicurezza. Garantendo anche maggiore sicurezza ai cittadini».

Il sindaco Davide Galimberti per ora si sarebbe impegnato a riattivare l’assicurazione per i danni creati da terzi agli agenti durante il servizio.

Oggi se uno degli uomini del comando di polizia locale di Varese rimanesse ferito in servizio (ed è purtroppo successo) non avrebbe alcun risarcimento: anche eventuali spese mediche sarebbero in toto a suo carico. «Un’assurdità – dice Pinti che promette battaglia – presenteremo un’interrogazione consigliare, firma anche da Carlo Piatti, chiedendo al sindaco e alla giunta di fornire spiegazioni. Perché ad oggi i nostri agenti non hanno a disposizione dotazioni minime per poter svolgere meglio e in modo più sicuro il loro lavoro?».

Conte è stato chiarissimo: «o la situazione si sblocca in tempi rapidi. O ci saranno fornite risposte concrete a fronte di richieste sensate, oppure ci saranno manifestazioni e forme di agitazione sindacale». Non solo: «chiaramente se non otterremo risposte e un agente dovesse rimanere ferito in servizio denunceremo il sindaco quale diretto responsabile». Non ci saranno mezze misure: «e gli agenti – aggiunge Pinti – ci troveranno al loro fianco sempre. È inaccettabile che uomini e donne che ogni giorno sono impegnati nella tutela dei cittadini non debbano essere tutelati nello svolgimento del loro lavoro».

Conte aveva già portato un esempio lampante dopo la rissa con 10 persone coinvolte scoppiata in via Morisini e sedata proprio dalla polizia locale. «Siamo dovuti andare al corpo a corpo con persone armate di coltello e tirapugni. Con i bastoni distanziatori lo avremmo evitare limitando il rischio di prendere una coltellata. E in un frangente simile, in centro, di giorno, con la gente che scappava spaventata non era possibile ovviamente utilizzare la pistola d’ordinanza. O arriveranno risposte, o valuteremo azioni atte a tutelarci».